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Donald Trump, i giornalisti iperclintoniani e la sinistra di Capalbio

Caro direttore,i nostri radical-chic al sugo di cinghiale erano già pesantemente in sofferenza quando hanno rischiato di vedersi invadere da un’orda di ben 80 immigrati che venivano inviati a Capalbio dal Prefetto. Un conto è parlarne, anzi straparlarne nelle cene sul prato compiacendosi della propria capacità di analisi illuminata, un conto è vedere e talvolta odorare le vittime di violenze che cercano un nuovo lido di approdo.

Ma tant’è, il problema era stato superato e la vita poteva continuare tranquilla compiacendosi di quanto fossero intelligenti avendo individuato nella signora Clinton il giusto candidato democratico per esportare nel mondo la buona novella dei democratici finanziati dai soldi del Qatar.
L’arrivo di Trump sta seminando il panico più atroce; ma senza più punti di riferimento al caviale vedono pericolosamente avvicinarsi drammatici party con bisteccone grasse ed ipercaloriche inondate di cremette varie.
Pare, anche se non è ancora sicuro, che molti stiano chiedendo il visto di immigrazione in Canada per cui il sito di quel governo è sempre più ingorgato; altri, più modesti, stanno costruendo sulla riva della Ultima Spiaggia, buen retiro dei più intellettuali organici al sistema (qualunque esso sia), un pontile mobile dal quale partire verso altri lidi abbandonando l’Italia e l’occidente ormai invaso dal populismo e che rischia anche di essere presto abbandonato a se stesso dal nuovo Presidente USA.
Ormai orfani delle loro inossidabili certezze e delle previsioni dei guru dei sondaggi, mai azzeccate peraltro, cercheranno altrove nuove spiagge dove ricostruire una Nuova Atene lontana da quanto si prospetta all’orizzonte.
Ce ne fosse stato uno, giornalisti della casta inclusi, che si fosse chiesto se la scelta della candidata democratica fosse difendibile visto quello che già si sapeva di lei e se da Capalbio avessero mai conosciuto la vera America delle pianure, la pancia del paese, invece di fermarsi a New York o scendere a Miami con salto a San Francisco.
Continuando così ne vedremo delle belle presto anche in Italia.Ps. conoscendone la capacità di galleggiamento non mi meraviglierei, comunque, di trovarne non pochi il prossimo 4 luglio a Roma “folgorati” dalla magnifica politica che questo presidente ha saputo titrare fuori dal cilindro. Arrivederci a Capalbio


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