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“Finché giudice non ci separi”

Una commedia divertente, coinvolgente e molto realista, sui drammi, personali e collettivi, delle separazioni è lo spettacolo “Finché giudice non ci separi” diretto da Augusto Fornari, in scena con Luca Angeletti, Toni Fornari, Laura Ruocco e Nicola Vaporidis.

Gli autori Andrea Maia, Augusto Fornari, Toni Fornari e Vincenzo Sinopoli, già da alcuni anni lavorano insieme ed hanno firmato diverse commedie rappresentate in molti teatri italiani come: “Ritorno al presente” (2015); “Chiamalo ancora amore” (2014- 2015); “Arte della truffa” (2013); “Il prete e il bandito” (2012); “La casa di famiglia” 2012; “Terapia Terapia” (2011) e “La vita non si sa mai” (2012) scritte insieme a Roberto Nobile.

Tre amici, tutti separati, si ritrovano a casa di Massimo che, fresco di separazione, ha tentato di togliersi la vita. Il giudice gli ha levato tutto (la casa, la figlia e la dignità) e lo ha costretto a pagare un consistente assegno mensile alla ex moglie. Massimo adesso deve vivere in uno squallido appartamento di 35 mq sotto ad un ristorante vietnamita che gli avvelena l’aria.

Gli amici (ognuno a modo suo) cercano di consolare e sollevare Massimo, dando consigli e riportando la propria esperienza fino a quando non entra in casa la vicina del piano superiore (Laura Ruocco) che poi si scoprirà essere la giudice “stronza” colpevole dell’infelicità di Massimo.

Fra gag, ironia dolce-amara e colpi di scena, la commedia fa riflettere in particolare sul fatto che, al di là dei luoghi comuni dove i giudici sono visti come “i carnefici” nelle separazioni matrimoniali, la vita dei separati è molto critica anche prima di arrivare dal giudice. E poi resta sempre una buona dose di solitudine e di rimpianto del passato. Come sostiene alla fine l’attore interpretato da Vaporidis: “Meglio una moglie rompicoglioni accanto che ritrovarsi la sera soli a bere una birra davanti ad un frigo vuoto”.

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