Si chiama Cementos Chihuahua l’unica impresa che fino ad oggi si è proposta per la costruzione del Muro nella frontiera tra gli Stati Uniti e il Messico. Alla ditta di costruzione non importano gli insulti o le minacce del presidente eletto degli Usa, Donald Trump. L’obiettivo principale è vincere l’appalto per il progetto edilizio più grande degli ultimi anni nel continente latinoamericano: un muro di 3mila chilometri che costerà non meno di 10 miliardi di dollari.
QUESTIONE DI BUSINESS
“Non possiamo essere selettivi. Per il settore in cui lavoriamo, Trump è positivo perché stimola la crescita della nostra industria. Dobbiamo rispettare i nostri clienti in entrambi i Paesi”, ha dichiarato il direttore di Cementos Chihuahua, Enrique Escalante.
PARTECIPATE DI CEMEX
L’impresa ha sede a Chihuahua, uno stato messicano nella frontiera, ed è specialista nel cemento armato. È quotata in Borsa, ma non è tra le prime 10 aziende edilizie messicane. Cemex, l’impresa che ha il monopolio del mercato, ha il 23 per cento delle partecipate di Cementos Chihuahua. Le azioni, dopo l’annuncio di Escalante, sono aumentate del 1,59 per cento. Valgono 64 pesos messicani, il prezzo più alto raggiunto dal 2008.
IL MERCATO AMERICANO
Il 70 per cento delle vendite di Cementos Chihuahua provengono dalle tre installazioni che hanno in territorio americano. Per questo motivo, la direzione dell’impresa crede che potrà beneficiare di altri progetti che Trump ha promesso di sviluppare nel settore energetico e nelle infrastruttura (aeroporti, autostrade, ecc.).
IL MURO DI TRUMP NEL DESERTO
Un terzo dei 3mila chilometri che dividono gli Stati Uniti dal Messico è recintato da una barriera di placche metalliche. È stata costruita dall’amministrazione di Bill Clinton nel 1993. Ora però Trump vorrebbe completare la barriera nella frontiera e farla pagare al governo messicano. “Alzeremmo il Muro. Il Messico ancora non lo sa, ma lo pagherà tutto”, aveva detto l’allora candidato repubblicano all’uscita di un incontro con il presidente messicano Enrique Peña Nieto. Come presidente eletto, ancora non si è pronunciato sul muro.
Negli ultimi 20 anni, 8000 immigranti sono morti cercando di attraversare il deserto de El Paso per arrivare negli Usa.