“La regola d’ingaggio è chiara: per affrontare le sfide del nostro tempo occorre coniugare conoscenze e strategia. L’Intelligence opera sulla linea più avanzata, perciò il rapporto con l’Università si dimostra fondamentale per mettere la ricerca al servizio della sicurezza”. Così il sottosegretario Marco Minniti, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, presenta l’incontro “Intelligence live” che si terrà mercoledì 16 novembre all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, tappa numero 27 del roadshow promosso dal Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (Dis) nei principali Atenei italiani.
IL PROGRAMMA
Il programma dei lavori prevede, con inizio alle 11 nell’Aula Martini (in piazza dell’Ateneo Nuovo a Milano), i saluti introduttivi di Cristina Messa, Magnifico Rettore dell’Università di Milano-Bicocca. Paolo Scotto di Castelbianco, Direttore della Scuola di formazione del Comparto Intelligence, dialogherà con gli studenti nello spazio “Intelligence… conosciamola meglio. Conversazione e confronto”.
I RELATORI
A seguire Serena Crespi, del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Ateneo milanese, interverrà sul tema “Sicurezza nazionale e diritto alla protezione dei dati personali nell’Ue: quale bilanciamento?”; Sonia Stefanizzi, del Dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale, tratterà “Intelligence e metodo scientifico”, mentre Andrea Rossetti, del Dipartimento di Giurisprudenza, rifletterà su “La forma della guerra digitale”. “(In)sicurezza informatica e intelligence: alcune considerazioni tecniche” sarà, invece, il contributo ai lavori di Alberto Leporati, del Dipartimento di Informatica, Sistemistica e Comunicazione. Nel suo intervento dal titolo “Intelligence e sfide per la sicurezza”, il sottosegretario Marco Minniti, Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, indicherà le priorità dell’azione delle agenzie operative che si occupano delle dimensioni interna (Aisi) ed esterna (Aise) della sicurezza nazionale.
LE PAROLE DEL RETTORE
“Siamo lieti di collaborare con l’Intelligence – ha dichiarato Cristina Messa, Rettore dell’Università di Milano-Bicocca – su temi importanti come il rapporto tra informatica e sicurezza del nostro Paese. L’Università, con le proprie risorse formative e conoscenze scientifiche, è in grado di intervenire pienamente nello sviluppo di strumenti di prevenzione per la protezione di dati sensibili e la tutela dei cittadini. Le grandi quantità di dati in rete e l’insicurezza dei nostri tempi necessitano di azioni di coordinamento fra le Istituzioni con un unico obiettivo: attuare le strategie più opportune per garantire libertà e sicurezza. La ricerca è uno strumento prezioso per raggiungere più ambiziosi risultati anche su una materia molto delicata come quella della cyber-security ed è importante che tutti gli attori coinvolti facciano squadra, mettendosi al servizio del Paese e puntando verso obiettivi comuni».
L’ANALISI DI MINNITI
“L’Intelligence è il cuore dello Stato nazionale – spiega Marco Minniti – il suo perimetro è la difesa della democrazia. La collaborazione con le Università consente al Comparto Intelligence di essere al passo con i tempi. I luoghi del sapere sono anche i laboratori delle idee dai quali reclutare nuovi agenti esperti di cyber-security. Anche la ricerca più alta da noi deve precipitare in aspetti operativi: non a caso, negli ultimi due anni abbiamo assunto 60 giovani provenienti dalle Università. Non si tratta di un semplice portare a bordo intelligenze e risorse, o di allargare la possibilità di avere nuovi strumenti nel kit: l’alleanza Intelligence-Accademia si rivela decisiva per la tutela del sistema Paese e dei suoi interessi. Nessuno – avverte il sottosegretario con delega all’Intelligence – può concentrarsi sulla propria mappa del mondo: occorre fare squadra e dare giuste attivazioni, lavorando con metodo e avendo precisi obiettivi da raggiungere. Su molti di questi – assicura Minniti – l’Intelligence e le Università italiane hanno un importante cammino da fare insieme”.