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Legge di bilancio, ecco i numeri essenziali

Al di là del caveat su come viene considerata la clausola di salvaguardia, la manovra indicata nel Dpb distribuisce risorse tra misure a favore delle famiglie e a sostegno delle categorie più disagiate della popolazione, misure a sostegno dello sviluppo e della competitività, che favoriscano gli investimenti sia pubblici che privati, oltre ad alcuni interventi sul pubblico impiego.

La manovra sul 2017 concentra i propri interventi dal lato della spesa. In particolare, nel primo anno la fanno da padrone le misure sulle pensioni, che con una spesa aggiuntiva di quasi 2 miliardi rappresentano quasi il 20 per cento del totale delle misure espansive (al netto della cancellazione della clausola). Gli interventi toccheranno sia i pensionati già in essere, e in particolare quelli meno abbienti con l’aumento della tredicesima e l’estensione della no tax area, sia i pensionati futuri, con una serie di misure per consentire ad alcune categorie (lavoratori precoci, lavori usuranti…) di accedere al pensionamento prima del previsto.

Il rilancio degli investimenti pubblici, sia a livello nazionale che locale (e in questo secondo caso con particolare riferimento alla messa in sicurezza dei territori), comporta una spesa aggiuntiva di un miliardo e mezzo circa nel 2017 (più del 12 per cento degli oneri complessivi) che sale a 3.2 nel 2018 e a 5 miliardi nel 2019. A regime quindi gli investimenti aggiuntivi previsti dalla Legge di bilancio saranno pari a 3 decimi di Pil. Il Dpb prevede inoltre un incremento delle spese in capo agli enti territoriali e alle autonomie speciali pari a circa un miliardo in via permanente. Non viene specificato però di quali interventi questa maggiore spesa sia composta.

Gli interventi rivolti al pubblico impiego ammontano a circa 1 miliardo nel 2017, per poi salire a 1.3 miliardi nel biennio successivo, e sono finalizzate al rinnovo dei contratti dopo il lungo periodo di congelamento che ha interessato le retribuzioni dei dipendenti pubblici, all’assunzione di nuovo personale e all’estensione del bonus degli 80 euro alle forze di polizia, già previsto dalla Legge di Stabilità 2016 limitatamente a quest’anno. Tra le misure per lo sviluppo il Dpb annovera anche gli interventi che vanno a favore del settore dell’istruzione.

Dopo la “Buona Scuola”, cui verrà destinato un contributo aggiuntivo, la prossima Legge di bilancio dovrebbe prevedere il finanziamento di 800 milioni circa di interventi nell’istruzione universitaria, tra cui la revisione delle tasse universitarie pagate dalle famiglie, un incremento del fondo per le borse di studio, interventi a favore della ricerca e un ulteriore sostegno ai giovani 18enni attraverso la carta elettronica ad essi dedicata. Infine, a sostegno delle famiglie meno abbienti, la Legge di bilancio conterrà interventi per circa 700 milioni l’anno, dedicato soprattutto ai servizi per l’infanzia. Verrà infatti rinnovato il cosiddetto “voucher baby sitter”, che consente alle madri lavoratrici, al termine del congedo di maternità, di richiedere un contributo che vale sia per il ricorso a baby sitter private sia come copertura del costo dei nidi, sia privati che pubblici. A questo si aggiunge una quota aggiuntiva per il fondo delle politiche familiari, finalizzata allo sviluppo dei servizi territoriali per l’infanzia, e poi una integrazione del fondo per le non autosufficienze.

Nel 2017 poi il Dpb prevede il finanziamento delle spese straordinarie legate al sisma (500 milioni) e all’emergenza migranti (altri 500 milioni), a cui si aggiungono vari interventi minoritari, il cui ammontare non è specificato ma ammontano nel 2017 a 2.3 miliardi complessivi, e comprendono, oltre al finanziamento delle spese a politiche invariate (ad esempio il rifinanziamento delle missioni di pace) anche agevolazioni fiscali nel settore della cultura. Nel biennio successivo si concentrano invece le misure a favore delle imprese, che operano soprattutto dal lato delle entrate. Sarà introdotta l’Iri (circa 2 miliardi dal 2018), ovvero la nuova imposta per le società non di capitali, con aliquota unica al 24 per cento come l’Ires, così da allineare il trattamento fiscale di queste imprese alle società di capitali.

Saranno inoltre prolungate ed estese le agevolazioni fiscali legate agli interventi di ristrutturazione edilizia e di efficientamento energetico, oltre alle detrazioni per l’acquisto di mobili, con un impatto fi scale di circa 800 milioni nel 2018-2019. Per offrire uno stimolo agli investimenti privati saranno introdotte varie misure, tra cui la proroga del cosiddetto “super ammortamento” e l’introduzione di un “iper ammortamento”, che avranno un impatto riduttivo sulle entrate fiscali pari a circa 1 miliardo nel 2018 e due nel 2019. A queste si aggiungono misure a sostegno del settore dell’agricoltura e un credito d’imposta per le spese in ricerca e sviluppo. Complessivamente, gli oneri a carico della Pa delle misure qui elencate (al netto della clausola di salvaguardia) saranno pari a circa 11 miliardi nel 2017, ovvero quasi 7 decimi di Pil, e saliranno a circa 17-18 nei due anni successivi, pari a 1 punto in quota del Pil programmatico stimato dal Dpb.



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