Paul Nuttall, il nuovo leader del Partito dell’Indipendenza del Regno Unito (Ukip), ricorda più il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, che il suo predecessore, Nigel Farage. Nuttall ha promesso di ridare grandezza alla Gran Bretagna – come il candidato repubblicano ha voluto “rendere grande di nuovo l’America” – e questo gli ha permesso di vincere. Con il 62 per cento dei voti, Nuttal si è imposto sull’ex numero due del partito, Suzanne Evans, e sul veterano dell’esercito britannico, John Rees-Evans.
TRA LA STORIA E IL CALCIO
Nato a Liverpool nel 1976, Nuttall è l’europarlamentare più giovane del partito per il nord-ovest dell’Inghilterra. È membro del Parlamento europeo dal 2009. Ha una carriera politica relativamente corta. Prima di entrare nelle file dell’Ukip, era professore di Storia, ha frequentato un dottorato di storia alla Liverpool Hope University ed è stato anche giocatore professionista di calcio nella squadra Tranmere Rovers.
LA CAMPAGNA PER LA BREXIT
“Credo che l’Unione europea sia profondamente antidemocratica. Tra il 75 e l’80 per cento di tutto quello che succede nel Regno Unito è indicato da Bruxelles. Si tratta di un’Unione guidata da una Commissione non eletta e irresponsabile. Inoltre, credo anche che l’Unione europea sia incredibilmente nociva per la prosperità del nostro Paese. Paghiamo 50 milioni di sterline al giorno per un’istituzione i cui conti non sono stati firmati. Non abbiamo bisogno dell’Unione europea per commerciare liberamente con i nostri vicini e amici europei”, si legge sul pagina ufficiale di Nuttall.
L’europarlamentare è stato uno dei primi a sostenere la bandiera della Brexit. Ora dovrà guidare il partito in una fase completamente nuova. “Il nostro partito deve smettere di essere un gruppo di pressione su un unico tema”, ha detto Nuttall. L’uscita del Regno Unito dall’Unione europea sta per diventare una realtà concreta e l’Ukip ha davanti a sé una nuova sfida.
DAL NORD DELL’INGHILTERRA
Già dalla convention dell’Ukip, tenutasi nell’autunno del 2014, Nuttall era diventato uno dei personaggi di spicco del partito. Secondo il sito Spectator, è stato il membro con “la più impressionante prestazione […] Nuttall è di Liverpool, un uomo calvo che ha come missione principale attrarre gli elettori laburisti delusi. Crede che l’Ukip sia la vera opposizione al nord dell’Inghilterra […] Nuttall è stato anche citato come un potenziale futuro leader del partito”.
L’EREDITÀ DELLA LEADERSHIP
Da quando Farage si è dimesso, tutti lo hanno visto come l’erede naturale alla guida del partito. Lui ha declinato l’offerta perché per più di 10 anni ha combattuto affinché il Paese abbandonasse l’Unione europea. “Credo di poter fare un passo indietro – aveva detto il giorno dopo il referendum – Il mio obiettivo è stato raggiunto e posso andare a testa alta”. I militanti hanno cominciato a guardare a Diane James come nuovo presidente, ma dopo 18 giorni questa si è dimessa (qui l’articolo di Formiche.net).
“CONOSCERE L’ELETTORATO”
“La prima volta che mi hanno proposto di guidare il partito avevo 32 anni, la seconda 33 – ha dichiarato Nuttall in un’intervista al sito Spectator – Ho pensato di essere troppo giovane e inesperto. Penso di essere onesto. Per essere il leader di un partito politico bisogna conoscere il Paese dal basso verso Londra. Sono del nord dell’Inghilterra e da lì voglio costruire l’Ukip”.
La sua è stata da sempre una visione dal basso. Ha detto che durante la campagna del 2010 l’Ukip ha sbagliato strategia perché si sono spesi soldi per arrivare in posti dove gli elettori non si sono sentiti coinvolti. “Bisogna voler conoscere le persone”, ha detto Nuttall, che alle spalle ha una longeva esperienza come consigliere locale.
L’ERRORE DEI PARTITI TRADIZIONALI
Nuttall è molto critico nei confronti dei partiti tradizionali. Li accusa di credere di avere la verità in mano e di appartenere a un establishment che non ha funzionato in questi anni. Sfruttando lo scontento popolare verso il Partito Laburista, Nuttall vuole fare dell’Ukip il partito di riferimento della classe lavoratrice. Secondo il nuovo leader del partito euroscettico, la vittoria della Brexit ha a che fare con il trionfo elettorale di Trump: “Né la vittoria di Trump né la Brexit sono prodotti dell’emozione, ma della verità. Sono avvenuti perché la gente si è resa conto che l’establishment non agiva per difendere il voto degli elettori”. Durante il primo discorso tenuto dopo esser stato eletto presidente dell’Ukip, Nuttall ha detto di voler trasformare il partito in una forza elettorale “per fare pressione sul governo di Theresa May e ottenere una vera Brexit”. “Voglio sostituire il Partito Laburista – ha aggiunto – e fare dell’Ukip la voce patriottica della gente che lavora”.
IMMIGRAZIONE, LAVORO E CRIMINALITÀ
Il programma elettorale di Nuttall punta sui temi che “interessano davvero chi lavora: immigrazione, criminalità, difesa, aiuti agli stranieri e la garanzia che i cittadini britannici siano i primi ad accedere al mercato del lavoro”. In un’intervista concessa all’emittente televisiva Bbc Nuttall ha promesso di raggiungere i luoghi più dimenticati dai laburisti nel Regno Unito”.
CLIMA, JIHAD, PENA DI MORTE E RUSSIA
Come Trump, anche Nuttall è molto scettico quando si parla di cambiamento climatico. Nel 2010 ha detto che avrebbe vietato la proiezione del documentario di Al Gore “Una verità sconveniente”, perché era “un’opera di svergognata propaganda”. Ha anche detto che vorrebbe applicare la pena di morte per chi uccide i bambini e che le politiche migratorie del Parlamento europeo “aiutano la libertà di movimento jihadisti”. Nonostante consideri Vladimir Putin “un uomo ripugnante”, crede che le politiche della Russia in Medio Oriente siano “giuste”.
Le nuove sfide politiche di Nuttall saranno difficili, ma l’Ukip potrebbe diventare una minaccia, e non solo per i laburisti. Secondo Rowena Mason, editor politico del Guardian, i conservatori e Theresa May non dovrebbero sottovalutare la nuova guida dell’Ukip. “Mentre Nuttall cerca il sostegno degli ex elettori laburisti al nord, il nuovo leader dell’Ukip potrebbe riuscire a conquistare i sostenitori della Brexit che si sentono traditi dall’atteggiamento della May per l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea”.