A sorpresa come l’aveva riaperta, l’Fbi chiude l’inchiesta sulle mail di Hillary Clinton: non ci sarà nessuna richiesta di rinvio a giudizio per la candidata democratica alla Casa Bianca, valgono – scrive il direttore James Comey, in una nuova lettera al Congresso – le conclusioni già raggiunte a luglio, “Non le abbiamo cambiate”.
Dopo una settimana di fibrillazioni, la bomba della riapertura dell’inchiesta si rivela un petardo: esulta la Clinton, protesta il suo rivale Donald Trump, tirano un sospiro di sollievo i mercati, mentre i sondaggi, indipendentemente dall’annuncio dell’Fbi, già segnalavano un rimbalzo dell’ex fist lady dopo una settimana di flessione.
Nella lettera al Congresso, Comey spiega come la revisione delle email di Hillary Clinton – quelle trovate nel corso dell’inchiesta su Anthony Weiner, ex marito della fedelissima assistente di Hillary, Huma Abedin – sia stata completata: l’indagine va considerata chiusa perché non é stato trovato alcun illecito. Resta il dubbio di come un’inchiesta su così tante mail abbia potuto essere condotta in modo accurato in così poco tempo.
A luglio, l’Fbi aveva chiuso un lavoro di mesi sull’emailgate, cioè sull’utilizzo di un server privato da parte della Clinton quando era segretario di Stato, affermando che, al di là della leggerezza e dell’imprudenza di tale comportamento, non c’erano gli estremi per un rinvio a giudizio.
LE REAZIONI DI HILLARY E DONALD
Una vera e propria ovazione ha accolto a Cleveland, in Ohio, Hillary Clinton, che è salita sul palco dell’ennesimo comizio in uno Stato cruciale per la conquista della Casa Bianca pochi minuti dopo la breaking news sulla decisione dell’Fbi di chiudere l’inchiesta sulle mail senza conseguenze per lei.
Al fianco dell’idolo locale, la star della Nba LeBron James, Hillary non ha commentato la notizia, ma il suo sorriso esprimeva gioia e sollievo dopo giorni di ansia e tensione.
Della decisione dell’Fbi ha invece parlato Donald Trump, che faceva un comizio a Minneapolis: “E’ un sistema truccato. E Hillary Clinton è protetta”, ha detto. Più tardi, a Sterling Heights, Michigan, il magnate ha aggiunto: “Ora tocca agli americani fare giustizia nelle urne […] La Clinton è colpevole: lei lo sa, l’Fbi lo sa e la gente lo sa”.
Per Trump, “E’ incredibile che si possano esaminare 650 mila email in otto giorni. C’è un sistema totalmente falsato”. In effetti, appare sorprendente la rapidità dell’indagine, a fronte della quantità di materiale da esaminare, che, però, non è mai stata oggetto di dichiarazioni ufficiali, ma solo d’illazioni giornalistiche.
LE REAZIONI DEI MERCATI
Wall Street, che venerdì aveva chiuso una settimana molto fiacca, sotto l’incubo di una rimonta di Trump sulla Clinton, ha subito reagito bene alla notizia della chiusura dell’inchiesta dell’Fbi: tutti gli indici future hanno accelerato nella serata di domenica, il Dow Jones ha guadagnato oltre 200 punti e l’S&P500, reduce dalla serie negativa più lunga dal 1980, ha avuto un netto recupero.
L’effetto positivo s’è esteso ai mercati asiatici, dopo Tokyo ha chiuso in netto rialzo. Shanghai non è stata invece contagiata e ha chiuso in lieve calo.
C’è stato un effetto Fbi anche sul peso messicano, vero e proprio termometro di questa campagna elettorale statunitense dominata dal tema immigrazione. La valuta messicana è schizzata verso l’alto, guadagnando il 2,2 per cento sul dollaro, dopo giorni di calo in parallelo con la risalita nei sondaggi di Trump.
I SONDAGGI DELLA DOMENICA
Ancora prima dell’annuncio dell’Fbi, i sondaggi registravano, domenica, a 48 ore dal voto, un rimbalzo della Clinton. Secondo il quotidiano aggiornamento Abc/WP, l’ex first lady è tornata avanti di cinque punti sul suo rivale, 48 a 43%. Il rilevamento Politico/Morning Consult la dà in vantaggio di tre punti, 45 a 42 per cento; e quello Nbc/Wsj di quattro, 44 a 40 per cento.