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Tutte le ultime novità da Bce e Fed

Le minute della riunione BCE di ottobre confermano l’apertura ad un’estensione degli acquisti. I verbali indicano che “la valutazione sulla modifica dei parametri dell’APP non deve essere separata da quella delle prospettive di inflazione di medio termine”. Era, inoltre, ampiamente condiviso che fosse imperativo “rimanere determinati a preservare l’ampio grado di stimolo monetario che è necessario per una risalita convincente dell’inflazione verso il target” Allo stesso tempo i membri del Consiglio erano concordi sul fatto che non andavano alimentate attese eccessive tra gli operatori di mercato. Il tono dei verbali suggerisce che la BCE potrebbe estendere gli acquisti ai ritmi attuali oltre marzo prossimo.

I commenti arrivati dai membri del Consiglio BCE (Praet e Mersch) confermano il messaggio delle minute e mettono l’enfasi sull’aumento dell’incertezza geopolitica dopo la vittoria di Trump.

Yellen, nell’audizione di fronte al Joint Economic Committee in Congresso, ha ripetuto gran parte delle linee contenute nel testo del comunicato di novembre: l’economia sta facendo progressi e il caso per un rialzo dei tassi ha continuato a rafforzarsi: un aumento potrà avvenire “relativamente presto”. Yellen riconosce che un pacchetto di stimolo fiscale potrebbe avere conseguenze inflazionistiche: la Fed terrà conto di potenziali effetti sia sull’inflazione sia sulla crescita della produttività. Infine, Yellen ha affermato che intende servire il suo mandato fino alla fine (il termine come presidente della Fed scade a febbraio 2018). L’audizione conferma che la probabilità di un rialzo dei tassi a dicembre è molto vicina a 1 (come ormai scontato anche dal mercato) e che il sentiero dei rialzi nel 2017 sarà, come atteso, verso l’alto e influenzato dalla politica economica delle autorità fiscali.


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