In queste ore i giornali americani non fanno altro che domandarsi quali ripercussioni avrà l’elezione di Donald Trump su tutte le maggiori partite nazionali, compresa quella delicata della cyber security, un tema su cui la sua posizione è apparsa fin da subito poco chiara secondo molti addetti ai lavori americani.
IL CAMBIO DI POSIZIONE SULLA CYBER SECURITY
Agli inizi della campagna elettorale, infatti, le idee del Tycoon rispetto alle capacità degli Stati Uniti in fatto di sulla sicurezza informatica erano basate su una valutazione «cyber obsoleta» e sulla necessità di adottare genericamente «cyberweapons», un «malware» di tipo offensivo utilizzato come arma digitale.
Ma dopo il ciclone dell’emailgate che ha travolto Hillary Clinton e l’escalation dei recenti attacchi informatici, Trump ha promesso di fare della cyber security una priorità della sua agenda politica.
IL CYBER SECURITY TEAM
Il neo eletto presidente degli Stati Uniti ha annunciato – in un discorso tenuto in Virginia al Retired American Warriors PAC – di istituire un Cyber review team per rafforzare la sicurezza informatica delle agenzie federali. Come riporta l’agenzia stampa Cyber Affairs, questo sarà costituito da esperti di cyber security del mondo militare, civile e privato e dovrà controllare sistematicamente la sicurezza delle agenzie federali, indagare su sospetti hacker e prevenire le violazioni.
I COMPITI DEL TEAM
Il Cyber review team fornirà raccomandazioni specifiche per la tutela delle diverse entità con le migliori tecnologie di difesa su misura per le possibili minacce.
Inoltre, stabilirà protocolli dettagliati che invitino le agenzie al rispetto delle best practice e stabilirà programmi di formazione continua sulla sensibilizzazione informatica (awarness), obbligatoria per tutti i dipendenti del governo, cosicché gli attori in campo siano a conoscenza dei «più innovativi metodi di attacco e di difesa», pur continuando a rimanere aggiornato sull’evoluzione dei metodi di cyber attack.
LA CREAZIONE DI JOINT TASK FORCES
Proprio sul fronte del cyber attack istruirà il dipartimento della Giustizia, per creare Joint Task Forces in tutti gli Stati Uniti che avranno il compito di coordinare le risposte federali, statali e locali, nonché quelle delle forze dell’ordine alle minacce informatiche, le cosiddette cyber threats.
IL MIGLIORAMENTO DELLO US CYBER COMMAND
Trump, inoltre, chiederà al segretario della Difesa e al capo dello stato maggiore congiunto di fornire raccomandazioni per migliorare il funzionamento e la struttura dello US Cyber Command – attualmente oggetto di disputa per l’eventuale scorporo dalla National security agency (Nsa), come spiega Cyber Affairs –, con focus sia sull’attacco sia sulla difesa nel dominio cibernetico.
LEADERSHIP NELLA CYBER OFFENSE E DEFENSE
Trump ha garantito che con lui alla Casa Bianca gli Stati Uniti manterranno un ruolo di leadership sia nel campo della cyber offense sia della cyber defense, affermando che il Paese dovrà comunque aumentare la propria capacità offensiva. «Come deterrente contro gli attacchi a danno delle nostre infrastrutture critiche – ha aggiunto il neopresidente americano – dobbiamo avere un’indiscussa capacità di sferrare contrattacchi che paralizzino l’attività nei nemici. Questa è la guerra del futuro – ha continuato Trump – e il dominio degli Stati Uniti non dovrebbe essere messo in discussione, mentre oggi, invece, lo è».
LA LOTTA AL TERRORISMO E LE SANZIONI
Il nuovo presidente degli Stati Uniti ha, inoltre, promesso di trasformare il cyberwarfare «in una delle nostre migliori armi contro i terroristi». Trump ha anche spiegato che in caso di guerra informatica, sarebbe disposto a chiudere internet in alcune aree: «Quando si guarda a ciò che sta facendo ISIS con internet, ci si rende conto che combatte usando i nostri stessi mezzi», aveva spiegato durante il primo dibattito. «Non voglio in nessun modo permettere a persone che vogliono uccidere noi e la nostra nazione di utilizzare la nostra rete Internet».
Pollice di ferro nei confronti di chi violerà le regole in termini di cyber security. Trump promette che sarà considerato responsabile «nella misura massima consentita dalla legge».
RENDERE INDIPENDENTE L’ICANN
Sempre in campo informatico, il neo presidente si è opposto all’iniziativa, avallata dall’amministrazione uscente, che l’Icann (l’organismo internazionale che regola l’assegnazione dei nomi a dominio su Internet) fosse reso indipendente dagli enti federali americani. Questa posizione – disse lo staff di Trump in una nota pubblicata sul suo sito il 21 settembre – «non protegge gli americani» e rappresenta «una cessione del controllo» del Web «a potenze straniere come Cina e Russia, che hanno una lunga tradizione di tentativi di imporre censura online» e che ora potranno compromettere la «libertà di Internet» finora «difesa dagli Stati Uniti».