Elezioni subito, anzi prima. E persino con l’odiato Italicum, anzi con il doppio Italicum: quello contestatissimo proprio dai grillini e già approvato dal Governo Renzi per la Camera ed un altro, del tutto simile, per il Senato da approvare – non si sa da quale Governo né, tantomeno, in quali tempi – dopo il pronunciamento della Consulta prevista -in modo assai imprecisato- per i primi mesi del 2017.
Morale: elezioni subito, ma con calma!
La solita double-face per la quale l’Italicum era una legge vergogna, tanto da invocare – con relativo testo depositato dall’on. Toninelli – il ritorno in pompa magna al proporzionale assorto a campione di democrazia, per poi ripiegare – in una sorta di “sacrificio” per la democrazia – sull’Italicum. Ovvero sul sistema elettorale che, al netto di sorprese sempre possibili, vedrebbe trionfare i grillini “a tavolino” sostenuti in un eventuale ma provabilissimo ballottaggio – loro malgrado, ci mancherebbe altro! – da un centrodestra orfano di leadership adeguate alla carica di premier (data l’inagibilità del Cav).
Stessa storia di Roma e Torino: ballottaggio Pd-grillini con un centrodestra rampa di lancio dei penta stellati. Elementare Watson!
Berlusconi intanto (anche in chiave anti-Salvini) si è messo già avanti con il lavoro sostenendo che “il Movimento di Grillo ha giovani assai interessanti per guidare un Governo”. A furbizia, furbizia e mezzo!
La scena è destinata a durare con l’urli e raduni di piazza per invocare “elezioni”, “elezioni” (double-face dei cori “onestà”, “onestà” poi misteriosamente scomparsi nelle piazze della Sicilia o di Bologna dopo i casi delle firme “fasulle”) soprattutto se il Governo Renzi dovesse offrire il destro e rimanere in piedi – a dimissioni congelate – per qualche mese.