Il neo presidente eletto degli Stati Uniti non smette di stupire e in un tweet annuncia di voler cancellare l’ordine per il futuro 747 Air Force One al costruttore statunitese. “Boeing sta costruendo un nuovo 747 Air Force One per i futuri presidenti, ma i costi sono ormai fuori controllo, oltre 4 miliardi di dollari. Cancellare l’ordine!”, ha cinguettato il magnate. Interrogato dai giornalisti presenti alla Trump Tower su questa notizia, il tycoon ha spiegato: “L’aereo è completamente fuori controllo, i costi sono ridicoli”. Secondo The Hill, Trump non avrebbe mancato di ironizzare sul contratto con il costruttore: “Credo che Boeing stia facendo un numero un pochino alto. Vogliamo che Boeing faccia molti soldi, ma non così tanti”.
Sul proprio sito, il costruttore ricorda che i due 747-200 attualmente in uso dall’Air Force One, e designati come VC-25 A e B dall’Aeronautica militare statunitense, saranno rimpiazzati con i 747-8, i jet commerciali più veloci al mondo e con le minori emissioni di gas serra. L’aereo presidenziale è della famiglia 747 dal 2000, quando era presidente George W. Bush. Precedentemente il presidente degli Stati Uniti viaggiava sempre su un Boeing jumbo jet ma appartenente alla categoria 707. Gli alti costi sono legati per lo più alla speciale configurazione che il costruttore deve realizzare del velivolo, soprattutto per questioni di sicurezza. Secondo il contratto che Trump sembra voler cancellare i nuovi velivoli sarebbero dovuti entrare in servizio nel 2024, ultimo anni di un eventuale secondo mandato del magnate. L’ordine era stato annunciato a gennaio dal Pentagono per un valore iniziale di 25,8 milioni di dollari poi rivisto, come riportava Reuters, a circa 1,65 miliardi di dollari.
Già durante la campagna elettorale Trump aveva criticato gli alti costi dell’Air Force One, affermando che lui, da presidente, avrebbe viaggiato sul suo personale Boeing 757-200, un bireattore civile convertito in lussuoso business jet con rifiniture in oro a 24 carati e tutti i confort necessari a un multimiliardario. All’epoca, funzionari statunitensi aveva già spiegato, come ricorda l’Huffington Post, che tale eventualità sarebbe stata “quasi impossibile”, proprio per ragioni di sicurezza. Difficile pensare che Trump pensi a uno strappo serio con il maggiore costruttore statunitense; più probabile che, da business man, stia cercando di abbassare il prezzo dell’ordine.
Intanto è arrivata la risposta ufficiale di Boeing che in un breve comunicato ha fatto sapere: “Attualmente siamo sotto contratto per 170 milioni di dollari al fine di supportare la determinare le capacità di questi complessi velivoli militari al servizio delle specifiche esigenze del presidente degli Stati Uniti. Non vediamo l’ora di lavorare con la US Air Force sulle successive fasi del programma che ci permette di fornire i migliori aeroplani al presidente al miglior prezzo per il contribuente americano”.