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“The American Pope”, abbattere muri per costruire ponti

Di Federica Urzo

“Novanta miglia di mare separano l’Habana da Miami. Ancora oggi finiscono nella rete degli uomini di Castro tutti quelli che tentano la fuga. Li chiamano “Balseros” uomini in mare. Ma oggi, l’effetto Bergoglio si sente, eccome”.

Con queste parole Massimo Milone, Lara Jakes e Paolo Messa nel loro libro “The American Pope” – Libreria Editrice Vaticana (2016)  – commentano il rivoluzionario processo di trasformazione relazionale avviato da Papa Francesco, il papa della gente.

Il volume, dopo la presentazione alla Columbia University di New York,  è stato presentato in anteprima nazionale, il 12 dicembre, a Napoli, a Palazzo Arlotta,  per iniziativa dell’Istituto di Cultura Meridionale, presieduto dall’avvocato Gennaro Famiglietti, Segretario Nazionale della Federazione dei Consoli.

“Sono particolarmente onorato di accogliere e ospitare nella mia città un evento così importante – ha spiegato Gennaro Famiglietti – Perché “The American Pope” non è mera raccolta di discorsi ma contiene appunti di un viaggio dal valore inestimabile e insostituibile pronunciati da uno dei leader più carismatici ed influenti del XXI secolo”.

Durante la serata di presentazione sono intervenuti il Cardinale Crescienzio Sepe, che si è congratulato per il minuzioso lavoro svolto dagli autori e per la capacità di evidenziare in maniera chiara e precisa il messaggio di Papa Bergoglio; Antimo Cesaro, sottosegretario di Stato al Ministero dei Beni Culturali e del Turismo;  Sebastiano Maffettone, consigliere alla Cultura della Regione Campania; Sergio Cuomo, presidente dell’organizzazione Mentoring USA – Italia; Alessandro Senatore, presidente dell’Istituto di Cooperazione e Sviluppo Italia – Cuba. Insieme hanno tentato di figurare i cambiamenti che si preannunciano alla stregua della morte di Fidel Castro e l’elezioni dell’indomabile Donald Trump.

Gli interlocutori insieme a Massimo Milone hanno dibattuto sui precari equilibri mondiali dovuti ai costanti mutamenti politici ed economici causati da eventi inattesi quali crisi di governo,  crisi economiche e finanziarie, il terrorismo internazionale, immigrazione e le guerre che mai cessano.

Sebastiano Maffettone in particolare, ha posto un importante interrogativo: “Perché Papa Francesco è così acclamato?” Secondo il professore, il carisma non è l’unica risposta.  Il suo successo è collegato anche ad un senso di insofferenza che i popoli  nutrono nei confronti di una classe politica che ha smesso di fare gli interessi del popolo.

“Non è semplice commentare un discorso del Papa – è intervenuto Antimo Cesaro, che ha proseguito – il grande merito di questo volume è ricordare e analizzare tre discorsi avvenuti in tre circostanze straordinarie… nonché 3 focus tematici del mondo globalizzato che dobbiamo osservare con occhi più propensi alla meditazione”.

All’evento hanno aderito inoltre illustri personalità diplomatiche e istituzionali tra cui  Marin Rajkov, Ambasciatore e ex Primo Ministro della Repubblica di Bulgaria, Don Giuseppe Costa, Direttore della Libreria Vaticana.

“L’idea di questo volume nasce da un viaggio di Papa Bergoglio a Cuba e negli Stati Uniti lo scorso anno, una sorta di crocevia nella storia dei popoli, e oggi, alla luce degli ultimi accadimenti mondiali quali l’avvento di Trump ed il post Fidel dopo la sua morte, acquista un valore di grande attualità… Il Vaticano si atteggia verso Cuba all’insegna del dialogo ed il nostro pontefice può essere senza dubbio definito un “costruttore di ponti della pace” – ha concluso Massimo Milone.

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