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Ecco come Bolloré con Vivendi guerreggia con Mediaset

Vincent Bolloré

Guerra senza quartiere tra Mediaset e Vivendi. I francesi hanno annunciato ieri a mercati chiusi di aver superato la soglia del 3 per cento del capitale sociale di Mediaset e di detenerne il 3,01 per cento, in una operazione che la società italiana ha subito definito ostile. Un blitz vero e proprio, dunque, che promette di diventare una lunga battaglia dal momento che la società francese, nel bel mezzo del contenzioso su Premium, ha fatto sapere che intende continuare ad acquistare azioni Mediaset in base alle condizioni del mercato sino a diventare, ove possibile, il secondo maggiore azionista industriale di Mediaset con una partecipazione che, in un primo tempo, potrebbe rappresentare tra il 10 e il 20 per cento del capitale della società televisiva del Biscione.

L’ATTACCO E LA REAZIONE

Durissima la replica di Fininvest: “Vincent Bollorè e Vivendi hanno mostrato quelli che erano fin dall’inizio i loro veri progetti su Mediaset: creare le condizioni per far scendere artificiosamente il valore del titolo Mediaset e lanciare a prezzi di sconto quella che si presenta come una vera e propria scalata ostile. Senza avere neppure la decenza di risparmiarsi l’ipocrita giustificazione di voler portare avanti quel progetto industriale che con motivazioni assurde solo pochi mesi fa Vivendi aveva calpestato. Ma Vivendi deve sapere che Fininvest non intende arretrare neppure di un passo dalla sua posizione di azionista di riferimento di Mediaset, e che si tutelerà in tutte le sedi e con tutti i mezzi per bloccare quello che ritiene non una normale operazione di mercato ma un gravissimo inganno che delle leggi del mercato fa scempio”. Fonti Mediaset specificano inoltre che “dal 25 luglio – data della decisione di Vivendi di non adempiere al contratto firmato su Premium – il titolo Mediaset ha perso il 30 per cento e tutte le cattive intenzioni che già ci avevano impensierito allora si stanno avverando”.

LA MOSSA DEI FRANCESI

Vivendi, dal canto suo, afferma di essere entrata in Mediaset dopo che la prevista acquisizione di Mediaset Premium “ha malauguratamente fatto sorgere un contenzioso tra Vivendi e Mediaset” e dopo che “Mediaset e il suo azionista Fininvest non hanno accettato le proposte di Vivendi finalizzate a trovare una soluzione amichevole per risolvere la controversia”. Vivendi aveva annunciato l’8 aprile scorso di avere concluso una partnership strategica con Mediaset : il primo passo prevedeva l’acquisizione da parte di Vivendi del 3.5 per cento del capitale sociale di Mediaset e il 100 per cento del capitale sociale di Mediaset Premium, in cambio del 3.5 per cento del capitale sociale di Vivendi . L’intesa iniziale, però, non si è compiuta in quanto Vivendi , pur confermando lo scambio azionario con Mediaset , pha poi proposto di acquistare soltanto il 20 per cento di Premium, rinunciando ad acquistare il 100 per cento come era previsto negli accordi originari.

LA BARUFFA GIURIDICA

Vivendi ritiene che l’interesse strategico della partnership industriale annunciata lo scorso 8 aprile 2016 travalichi i temi del contenzioso pendente e quindi ha acquistato il 3 per cento di Mediaset (controllato al 41 per cento da Fininvest). Secondo Vivendi, “l’ingresso nel capitale di Mediaset è in linea con le intenzioni di sviluppare l’attività nell’Europa meridionale e con le proprie ambizioni strategiche quale primario gruppo internazionale con sede in Europa nel settore dei media e dei contenuti”. La mossa di Bolloré rientra in un più ampio scenario del settore media in Europa che potrebbe avere come poli aggreganti da un lato – al nord – la 21st Century di Rupert Murdoch (che nei giorni scorsi ha annunciato di voler comprare l’intera Sky Europe) e dall’altro – al Sud – l’asse Orange-Vivendi che coinvolgerebbe direttamente Mediaset . E il risiko del settore media si infiamma.

(Pubblicato su MF/Milano Finanza, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi)


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