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Come influirà il decreto fiscale nella vita degli italiani

Il DECRETO FISCALE, terminato da poco il suo tortuoso iter di conversione ed in attesa della Legge di Bilancio 2017 ha già introdotto numerose novità che interesseranno gli italiani sotto molti aspetti sia positivi che negativi.

Iniziamo con il cavallo di battaglia del decreto che avrà un impatto positivo sulla vita di molti contribuenti ovvero la cancellazione di Equitalia e la definizione agevolata delle cartelle. Dal 1 luglio infatti nascerà l’ente AGENZIA DELLE ENTRATE – RISCOSSIONE sperando che oltre al nome vengano soprattutto cambiate le regole d’ingaggio nell’interagire con i debitori e ridotti i costi di riscossione, e già dal 24 novembre è possibile aderire alla c.d. ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE che in sede di conversione è stata estesa ai ruoli 2016 con aumento anche del numero delle rate, da 4 a 5 e modifica delle date di scadenza del piano di rateazione, si parte infatti da luglio 2017 per terminare a settembre 2018 , il 70% del debito si dovrà erogare entro il 2017. In conseguenza delle modifiche, le domande si potranno presentare entro il 31 marzo 2017 e da pochissime ore è stato reso disponibile il modello di adesione aggiornato sul sito di Equitalia, la pubblicazione ha portato ad oltre un milione di accessi sul sito del riscossore.

Grandissime polemiche e sicuramente un aggravio di costi per partite iva e imprese è l’introduzione delle comunicazioni iva e dello spesometro trimestrale. Unico Paese in Europa a dover effettuare questa tipologia di adempimento, queste due nuove comunicazioni non sono esattamente di nuova introduzione ma vanno a frammentare e complicare ciò che in realtà era già un dato a disposizione dell’Agenzia delle Entrate tramite però un solo invio annuale. Il disagio non è solo dei contribuenti ma anche dei professionisti tanto da portare i Commercialisti alla prima storica manifestazione che si terrà il 14 dicembre a Roma.

Positiva per i contribuenti è invece la possibilità di presentare dichiarazioni integrative a favore entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui è stata presentata la dichiarazione originaria mentre prima era possibile solo entro l’anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione stessa. Il cambiamento è notevole considerando che si va a superare la formulazione precedente che vedeva la possibilità di poter presenta solo dichiarazioni integrative A SFAVORE entro i termini per l’accertamento mentre quelle a FAVORE solo entro un anno determinando una differenza di trattamento inaccettabile.

Svolta epocale, anche questa richiesta da anni e finalmente adottata, è quella relativa all’abolizione degli studi di settore sostituiti da indici di affidabilità fiscale a partire dal 2017. Il risultato di questi indici dovrebbe poi portare ai contribuenti ritenuti più affidabili dei vantaggi relativi ai termini per gli accertamenti.

Di rilievo e molto positiva è anche la possibilità reintrodotta di pagare in banca i modelli F24 superiori a 1.000 euro. La recente modifica che aveva obbligato i cittadini all’utilizzo dell’F24 telematico aveva seriamente complicato la vita a molti, soprattutto i meno informatizzati.

Si sperava in meglio per quanto riguarda il TAX DAY di giugno, il decreto cambia il termine di versamento dal 16 al 30 giugno per IRPEF IRAP ed IRES lasciando a metà mese IMU e TASI. Sarebbe stato sicuramente più incisiva la scelta di una data da metà luglio in poi, magari la fine del mese come richiesto da professionisti ed associazioni di categoria.



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