Tra i figli e i nipoti di Fidel Castro è in atto una guerra per l’eredità politica. Il leader della rivoluzione cubana, tuttavia, ha lasciato anche un’eredità economica. Un patrimonio non indifferente che gli ha permesso di piazzarsi tra i primi 10 capi di Stato più ricchi del mondo, al di sopra della regina Elisabetta II, del principe Alberto di Monaco e del dittatore della Guinea Teodoro Obiang, secondo la rivista Forbes.
L’INCHIESTA DI FORBES
La rivista americana specializzata si era dedicata alla fortuna di Fidel Castro nel 2006, poco dopo l’annuncio del ritiro dalla presidenza per motivi di salute. All’epoca, aveva calcolato che il patrimonio del leader socialista ammontasse a 900 milioni di dollari, senza tenere conto di tutte le case di proprietà, il cui elenco è sempre stato nascosto per motivi di sicurezza. La risposta del governo cubano è stata dura: aveva detto che avrebbero querelato Forbes “per l’infamia”, ma poi la denuncia non è mai stata formalizzata.
“VITA STRAVAGANTE E IPOCRITA”
Dopo la morte di Fidel Castro, il 25 novembre scorso, Forbes ha ripreso l’argomento con un articolo a firma di Keith Flamer, intitolato: “Dieci sorprese a proposito della vita stravagante di Fidel Castro”. “Anche se non abitava in un grande palazzo, e non ci sono strade con il suo nome, Castro viveva in un modo molto più stravagante e ipocrita di quanto volesse far sapere al mondo – si legge su Forbes – . Il leader della rivoluzione cubana non conduceva una vita modesta. Il patrimonio netto personale di Fidel Castro era di 900 milioni di dollari nel 2006. Molti soldi per una persona che vive all’interno di un sistema di razionamento socialista. Il lusso faceva parte della quotidianità. Paranoico sulla sua vita personale, le residenze di Castro erano top secret”.
LE IMPRESE DI FIDEL
Secondo Forbes, la fortuna di Fidel Castro è aumentata soprattutto dal 2003 al 2006. Fino al 2003 aveva 110 milioni di dollari. Due anni dopo, 550. “Pensiamo che lui abbia il controllo economico di una rete di compagnie dello Stato che include Cimex (automobili, immobili), negozi piccoli e Medicuba, che vende vaccini e altri prodotti farmaceutici prodotti a Cuba”, ha spiegato Forbes. Altri fonti indicano che i conti di Fidel sono stati alimentati dalle imprese controllate dal Consiglio di Stato: Cubalese (società che fino al 2009 forniva servizi e personale alle ambasciate a Cuba) e il Palazzo delle Convenzioni”. Sarebbe questo l’unico modo per aver accumulato quella cifra.
LE RIVELAZIONI DELL’EX MINISTRO
Secondo l’ex ministro dell’Industria cubano, Arturo Guzmán Pascual, la fortuna di Fidel è di 1,2 miliardi di dollari. In un’intervista all’emittente Mega Tv di Miami, l’ex funzionario del regime cubano – oggi esiliato negli Usa – ha detto che la “Cassa del Comandante Capo” è il fondo che riceve più risorse nello Stato. Ce ne sono, poi, altre due: una gestita dal Consiglio di Stato (in mano a Raúl Castro) e un’altra per coprire le necessità della società e del ministero dell’Economia. “Quest’ultima è quella che riceve meno denaro”, ha dichiarato Guzmán Pascual. Secondo lui, Fidel Castro ha conti per 200 milioni di dollari in Svizzera.
TUTTE LE CASSE DELLO STATO
Nel libro “La vita occulta di Fidel Castro” di Juan Reinaldo Sánchez e Axel Gyldén (Ariel, 2014), gli autori spiegano che a Cuba Fidel “è l’unica persona che può disporre di tutto, appropriarsi di tutto, venderlo, regalarlo. Solo lui può autorizzare la creazione (o chiusura) di un’impresa dello Stato, nell’isola o all’estero. Riunite in conglomerati, tutte le società nazionali sono amministrate come imprese private sotto il controllo di tre istituzioni principali: il ministero delle Forze Armate Rivoluzionarie (Minfar, diretto dal fratello Raúl fino al 2008), il ministero degli Interni (Minint) e il Consiglio di Stato. È Fidel che ne nomina i responsabili e li revoca”.
TUTTE LE CASE DI CASTRO
Juan Reinaldo Sánchez è stato guardia del corpo di Fidel per più di 17 anni. Nel libro scritto insieme al giornalista Axel Gyldén fa un resoconto delle proprietà: “A La Habana il Comandante (oltre alla proprietà di Punto Cero) ha sei residenze: la casa di Cojímar, dove ha vissuto dopo la vittoria della Rivoluzione nel 1959; la casa della strada 160, nel distretto de La Playa, molto lussuosa; una terza riservata agli appuntamenti di galateo: la casa di Carbonell, nel quartiere Unidad 160; un’adorabile casa a Santa María del Mar, stile anni ’50, vista mare e accanto all’albergo Trópico (nel municipio di La Habana del Este). Infine, due case provviste di rifugi antiaerei per la famiglia Castro in caso di guerra: la casa di Punta Brava (dove la moglie Dalia visse nel 1961 prima di convivere con Fidel) e la casa del Gallego, molto vicino a Unidad 160”.
TRA YACHT, CAVALLI E PISCINE
Ma non solo, Sánchez sostiene che nella provincia di Matanzas Fidel Castro possiede altre due residenze estive: al nord ha una casa a Varadero, con vista mare. Nel sud è proprietario de La Caleta del Rosario, nella famosa Bahia de Cochinos. Lì c’è un porto con lo yacht Aquarama II e il resto della flotta privata del Comandante. “A est, in provincia di Ciego de Ávila, Fidel ha un’altra casa sull’isola di Turiguanó, vicino al centro turistico di Cayo Coco […] In provincia de Camagüey, sempre a est, ha una piccola tenuta a San Cayetano. Fidel non va a cavallo, ma ne possiede alcuni. Un’altra casa, chiamata Tabayito, sempre a Camagüey, è nascosta dentro un complesso di cui fanno parte altre case riservate ai membri del governo. Infine, conosco la casa chiamata Guardalavaca, in provincia di Holguín, e due case a Santiago di Cuba: una casa nella via Manduley (di due piani e un cortile) e un’altra con piscina, all’interno del complesso del ministero degli Interni”.
Un patrimonio immobiliare non da poco. Ma come diceva Marx, “il comunismo non priva l’uomo della libertà di appropriarsi del frutto del suo lavoro. Lo priva della libertà di schiavizzare gli altri per via di queste appropriazioni”.