Per lavorare nei mercati finanziari bisogna far prova di umiltà. Come economista di mercato, cerco di spiegare l’andamento dei dati economici, come la politica può influenzare l’economia e perché potrebbe sorprendere il consensus. Come dico sempre a mio figlio, se vuoi sbagliare regolarmente, lavora nella finanza! E quest’anno non fa eccezione, con il rischio di un crollo cinese nel primo trimestre (che non si è poi materializzato), con un Brexit “impossibile” nel secondo trimestre, con la “poco probabile” elezione di Trump nell’ultimo trimestre…
In qualità di economista francese, il mio lavoro diventerà ancora più difficile l’anno prossimo, anno in cui ci saranno le elezioni presidenziali in Francia. Gli investitori si stanno interessando sempre più alle elezioni francesi e la corsa alla presidenza è iniziata con una sorpresa: la vittoria di François Fillon alle primarie Repubblicane.
Che cosa significa la vittoria di François Fillon? Prima di tutto che la sicurezza è una priorità per i cittadini francesi. “L’identità felice” di Juppé e l’esperienza precedente di Sarkozy sono in contrasto con l’approccio conservativo di Fillon sui temi sociali e sulla sua solida analisi sulla sicurezza illustrata nel suo ultimo libro “Vaincre le totalitarisme islamique” (letteralmente: “Sconfiggere il totalitarismo islamico”). In secondo luogo, François Fillon ha basato la sua campagna elettorale sul suo programma che era quello più dettagliato tra tutti quelli proposti. Il suo programma economico è molto ambizioso soprattutto in termini di tagli alla spesa pubblica o di semplificazione del codice del lavoro. Se Fillon dovesse diventare il prossimo Presidente Francese e se dovesse continuare ad insistere sul suo programma economico di matrice liberale, dovrebbe avere un margine di manovra maggiore per implementare un programma più ambizioso rispetto a quello dei suoi predecessori.
Infine, il forte momentum di Fillon dimostra una chiara svolta a destra, non al centro. Questo crea ulteriore spazio per Emmanuel Macron al centro, anche se l’incremento della polarizzazione politica limita la base elettorale favorevole al centro. Inoltre, Fillon è un risultato migliore rispetto a Juppé per Marine Le Pen in un momento in cui il principale timore degli investitori è l’avanzamento dei partiti separatisti.
A nostro parere, il rischio di una vittoria della Le Pen rimane limitato perché il Front National è diventato un partito del sistema e sembra aver toccato l’apice già negli ultimi anni. E’, tuttavia, vero che la Le Pen sta cercando di raccogliere maggiori consensi al centro e i recenti sondaggi (per quello che valgono) indicano che sarà più difficile per Fillon che per Juppé qualificarsi al secondo turno delle elezioni presidenziali. Contrariamente alle recenti sorprese nel Regno Unito e negli Stati Uniti dove i sondaggi hanno sottostimato i voti anti-establishment, i sondaggi hanno sovrastimato Marine Le Pen alle ultime elezioni regionali (vedere grafici sottostanti). In altre parole non esiste più l’effetto dell’ “elettore timido”.
In conclusione, a prescindere da cosa pensiamo e da cosa i sondaggi indicano, molto investitori temono una potenziale vittoria di Marine Le Pen alle prossime elezioni presidenziali. Inoltre, ci sono ancora molti mesi di campagna elettorale prima del voto. Fillon ha guadagnato 34 punti nei sondaggi in sole due settimane.Dobbiamo quindi far prova di umiltà in un contesto di polarizzazione politica e di aumento del sentiment anti-elite.
L’effetto “elettore timido” in occasione delle elezioni statunitensi e del Brexit…