È una sala accogliente del Roma Center Scout quella che ospita il Congresso annuale dei Radicali Roma. Molti dei presenti, militanti o semplici curiosi di diverse fasce d’età, hanno tra le mani una copia dell’Espresso, il settimanale che nell’ultimo numero dedica la copertina ad Emma Bonino, storica leader dei Radicali, scelta come “persona dell’anno 2016”. Sebbene sia il primo congresso senza Marco Pannella, scomparso lo scorso maggio, non c’è spazio per la nostalgia. “È difficile definire il lascito di Marco per noi che l’abbiamo vissuto in maniera totale e non soltanto politica” – ci dice Alessandro Capriccioli, segretario dei Radicali Roma – “Ma possiamo dire che la sua impronta sia rimasta nel metodo laico che ci permette di dialogare con tutte le parti politiche e costruire l’iniziativa politica con tutti anche facendo insieme solo un pezzo di strada”.
CASO ROMA: DALL’ONESTÀ ALLE INCHIESTE
È proprio in continuità con questo metodo che nei due giorni del congresso sul palchetto dei Radicali si sono alternate, tra le altre, le voci dei consiglieri comunali capitolini Stefano Fassina (SI), Daniele Fichera (PD) e Alessandro Onorato (Lista Marchini). Al centro degli interventi ci sono le condizioni in cui versa la Giunta romana e la capitale. “Quando la sindaca Raggi è stata eletta aveva parlato di 1 miliardo e 200 milioni di sprechi al Comune di Roma” – dice Onorato dal palco – “Soldi che, in un bilancio da 4 miliardi e 400 milioni complessivi, non sono stati trovati. Su questo ci hanno fatto campagna elettorale ed hanno raccolto molti voti”.
Le aspettative dei romani nei confronti del M5S erano molto alte tanto da consegnare ai pentastellati un patrimonio di voti che ha consentito l’istituzione di una Giunta monocolore. Nei fatti, però, si ritrovano a dover leggere dell’arresto di uno dei fidatissimi di Raggi Raffaele Marra, con l’accusa di corruzione nell’ambito di un’inchiesta sulla compravendita di case Enasarco, e delle indagini aperte a carico dell’ex assessore all’Ambiente Paola Muraro, indagata. “Se ci si presenta con l’unica parola d’ordine dell’onestà e poi succede quello che sta succedendo in questi giorni non rimane più nulla. Quando si scelgono personalità come Marra e Muraro, legate alle passate amministrazioni ed espressione di un mondo che il M5S si prefiggeva di scardinare si compie un errore enorme”, dice Riccardo Magi, segretario dei Radicali Italiani. “In campagna elettorale il M5S ha avuto la capacità di riunire intorno a sé due mondi dell’estrema sinistra e dell’estrema destra ma intorno a parole vuote e senza una chiara strategia di azione governativa. Dopo sei mesi i romani non hanno capito quale sia la direzione di questa amministrazione, non c’è una delibera che sia capace di caratterizzare l’amministrazione pentastellata. In campagna elettorale hanno raccontato che avrebbero chiesto la rinegoziazione del debito della Capitale ma questa è semplicemente una cosa che non si può fare perché i mutui contratti con la Cassa Depositi e Prestiti sono regolati da criteri fissati con legge nazionale e valgono per tutti i Comuni”.
In questi giorni è tornato a circolare il video in cui il grillino Alessandro Di Battista, allo scoppio dello scandalo Mafia Capitale, urlava “onestà, onestà” a Riccardo Magi. “L’onestà non basta, le istituzioni vanno difese proprio nel momento in cui rischiano di essere travolte insieme alle persone che rivestono un ruolo istituzionale e che vengono colpite da provvedimenti giudiziari” – prosegue Magi – “La battaglia va condotta all’interno delle istituzioni, perché sono un bene comune. Invece io vedo un attacco alle istituzioni, un’occupazione delle stesse ma nessuna reale idea per governare”.
PARTECIPAZIONE POLITICA, PRIORITÀ PER LA CAPITALE
I Radicali utilizzano l’occasione del Congresso per stilare la lista delle priorità per Roma. Sono tre i punti sui quali chiedono un confronto con le istituzioni capitoline, il primo punto è la riorganizzazione delle partecipate immaginando anche un ingresso di privati che salvaguardino però i lavoratori. Nel 2019 il Regolamento n. 1370/2007 imporrà di mettere a gara il trasporto pubblico locale e non sarà facile trovare un acquirente considerando i conti di Atac. In secondo luogo c’è la gestione dei campi rom e la revisione delle politiche di accoglienza, tema che lega il governo della città ad un livello nazionale e transnazionale. Il terzo punto è forse uno dei temi più cari ai Radicali: la partecipazione politica dei cittadini. “Oggi gli strumenti di partecipazione all’interno della città sono praticamente inaccessibili per tutta una serie di norme medievali” – conclude Capriccioli – “È singolare che la partecipazione sia un’emergenza nel momento in cui al Governo c’è una forza che dovrebbe essere paladina della partecipazione”.