Le banche italiane superano a pieni voti, o meglio a pieno patrimonio, il Supervisory Review and Evaluation Process (Srep), l’esame periodico condotto dalla Bce sulla solidità patrimoniale delle banche, in vista del 2017. Diversi istituti italiani presentano un livello di solidità patrimoniale di almeno 200 punti base superiore alle indicazioni minime della Banca centrale europea.
I DETTAGLI
Entrambi i maggiori gruppi bancari italiani si sono visti abbassare i requisiti minimi di capitale rispetto al 2016. Unicredit ha visto il suo target minimo di solidità patrimoniale Common Equity Tier 1 (Cet1) per il 2017 passare all’8,75 per cento dal 9,75 per cento del 2016. Piazza Gae Aulenti, che oggi presenta ai mercati il piano strategico per i prossimi anni e i dettagli sull’aumento di capitale, evidenziava a fine settembre un ratio dell’11 per cento, un buffer di capitale decisamente superiore a quello mantenuto nel corso del 2016. L’istituto guidato da Jean-Pierre Mustier, chiaramente aiutato dalle cessioni condotte in porto nei tre trimestri, ha ricevuto anche i target minimi sul Tier 1 Capital, al 10,25 per cento (11,81 per cento a fine settembre) e di Total Capital Ratio, al 12,25 per cento (nell’ultima trimestrale al 14,5 per cento).
LE BANCHE
Promozione anche per Intesa Sanpaolo guidata dall’ad, Carlo Messina (nella foto), che a fronte di un target del 7,25 per cento assegnato dalla revisione Cet1, poteva contare al 30 settembre 2016 di un coefficiente di solidità patrimoniale non inferiore al 12,8 per cento. Il dato patrimoniale dell’ultima trimestrale, specifica la Ca’ de Sass, “consente di superare con successo non solo il target transitional di patrimonio del 7,25 per cento, ma anche quello a regime, del 9,25 per cento”. L’istituto guidato da Carlo Messina aveva ricevuto un target del 9,5 per cento.
I CONFRONTI
Risultati soddisfacenti anche per Ubi Banca, quarto gruppo bancario italiano. L’istituto guidato da Victor Massiah ha ricevuto per il 2017 dalla Banca centrale europea un target minimo per il Cet1 Ratio del 7,5 per cento, rispetto ad un livello di solidità patrimoniale dell’11,68 per cento emerso dalla relazione trimestrale di fine settembre. Il buffer supera 400 punti base. Il requisito minimo per il Total Capital Ratio è stato del 9,75 per cento, mentre Ubi nei nove mesi dell’anno ha evidenziato un livello del 14,55 per cento. Dal canto suo Bper, a pochi giorni dalla trasformazione in spa, ha visto assegnarsi per il prossimo anno, il primo da ex-popolare, un requisito minimo di Cet1 del 7,25 per cento e di Total Capital Ratio del 10,75 per cento. Negli ultimi dati diffusi con la terza trimestrale del 2016 i coefficienti di solidità patrimoniale erano notevolmente superiori, con il Cet1 al 14,47 per cento e il capitale totale al 15,98 per cento.
(Pubblicato su MF/Milano Finanza, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi)