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La politica, l’etica e l’equità nell’era digitale. L’analisi di Nunzio Galantino (Cei)

Due punti di partenza diversi per arrivare a uno stesso approdo: equità, etica e ridistribuzione sono concetti quanto mai attuali al tempo dell’economia digitale. Ad essi, anzi, occorre affiancarne un altro: responsabilità. Di questo si è parlato durante l’incontro che si è svolto ieri nella Sala della Lupa, a Montecitorio, fra il presidente della commissione Bilancio della Camera, Francesco Boccia (Pd), e il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino: la politica la “responsabilità” – ha detto Galantino – di rendere il digitale “un fattore di innovazione, un elemento di promozione della crescita economica e di tutela del bene comune, uno strumento di riforma per i processi di cambiamento”.

COSA HA DETTO BOCCIA

“Equità, etica e ridistribuzione non possono essere valori di parte, erano e restano i principi cardine del funzionamento della società moderna”, ha detto il parlamentare Pd, secondo cui “siamo di fronte a una rivoluzione epocale paragonabile a quella dell’invenzione della ruota o della carta, certamente superiore per impatto economico a quelle che hanno poi portato alla rivoluzione industriale”. Per fare qualche esempio, gli italiani che comprano online sono 17,7 milioni di cui 11,1 milioni sono e-shopper abituali, ovvero fanno almeno 1 acquisto al mese.

I NUMERI SUL WEB

Nel 2015 il valore dell’e-commerce è stato pari a 16,6 miliardi di euro, grazie soprattutto al turismo, all’informatica, all’abbigliamento e all’editoria, tutti comparti che in un anno hanno presentato una crescita a due cifre. Anche il fisco, per Boccia, deve seguire questi “straordinari cambiamenti” e non “inseguire i deboli” o chi fa attività tradizionali. Male ha fatto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, “all’atto del suo insediamento a rimandare una regolamentazione fiscale” per le multinazionali che operano online. Al momento la base imponibile erosa è pari a 30 miliardi. “Ora alla politica italiana ed europea serve il coraggio di regolare le distorsioni” ha sottolineato il presidente della quinta commissione che ha poi fatto un esempio eclatante: la catena di alberghi Marriott, che ha oltre 4mila hotel nel mondo, vale circa 17 miliardi, poco più della metà di AirBnB “che non ha cemento o personale ma possiede solo dati e informazioni”. Per Boccia “la politica deve pensare al futuro e il futuro senza ridistribuzione non esiste” altrimenti si alza bandiera bianca “di fronte alla concentrazione di valore e di potere del nuovo capitalismo globale”.

LA RIFLESSIONE DI GALANTINO

Proprio da qui è partita la riflessione di monsignor Galantino. “Sessantuno persone al mondo hanno l’equivalente di 3,5 miliardi di esseri umani – ha ricordato il segretario generale della Cei – . Il tema della ridistribuzione comincia a interpellare la politica e anche la realtà digitale perché chi frequenta il digitale non si sente interpellato da 3,5 miliardi di persone”. Due sono le strade che si aprono, decisamente divergenti: “Il digitale può aiutare a prendere consapevolezza di questa forte disparità oppure può far ignorare del tutto tale realtà”. Equità, etica e ridistribuzione secondo Galantino sono “parole che hanno ancora un senso ma che vanno collocate nel contesto in cui concretamente viviamo”. Ad esempio, “il mondo digitale può fare un enorme bene ma anche un enorme male in tema di migranti”, basti pensare alle polemiche sui social o al fraintendimento per cui se un rifugiato ha uno smartphone – spesso l’unico strumento per rimanere in contatto con i propri famigliari – non ha bisogno d’aiuto. La politica ha dunque la “responsabilità” di rendere il digitale “un fattore di innovazione, un elemento di promozione della crescita economica e di tutela del bene comune, uno strumento di riforma per i processi di cambiamento”.


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