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I dossier aperti tra Europa e Usa dopo Trump

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Europa e Stati Uniti hanno legami storici, culturali e politici profondi e solidi. Per questo l’Unione europea e i suoi Stati membri hanno tutti la volontà e l’interesse a continuare a lavorare con gli Stati Uniti in modo molto stretto. Sulla base dei nostri valori, sulla base dei nostri principi, sulla base delle nostre politiche, che sono molto chiare, e anche sulla base dei nostri interessi.

Non sta all’Europa determinare la politica estera degli Stati Uniti, aspetteremo le scelte del nuovo presidente Donald Trump una volta che si sarà insediato, ma certamente è nell’interesse dell’Unione Europea investire sul rapporto che tradizionalmente c’è sempre stato Washington, sia sul piano bilaterale sia su tanti dossier aperti: dall’accordo sul clima al commercio, dalla realizzazione piena e completa dell’intesa con l’Iran sul nucleare alla condivisione della responsabilità globale sui fenomeni migratori. Non solo. Insieme stiamo affrontando la minaccia terroristica, il conflitto in Siria, la crisi in Libia.

Ciò che invece sta all’Europa nel suo insieme è prendere coscienza dei propri mezzi, del suo peso economico, del suo ruolo sulla scena mondiale: siamo quasi ovunque il primo partner commerciale, il primo investitore, primi negli aiuti allo sviluppo. Vedo e credo che lo vedremo sempre più in futuro, una domanda crescente di Europa, di un partner affidabile sulla sicurezza, per la crescita e la democrazia, un super potenza che agisce sulla base dei principi della cooperazione e del multilateralismo, di un modello europeo riconosciuto come efficace e credibile. Spetta a noi europei assumerci la responsabilità di essere all’altezza della forza che abbiamo e di esercitarla appieno.


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