Un campus situato al centro dell’Italia, dove crescono idee e persone. Vetrya, società che ha appena debuttato in Borsa italiana mercato Aim, a sei anni dalla fondazione, non è solo un gruppo innovativo nel settore tech, digital e tlc ma anche, per Great Place to Work, la seconda media impresa dove si lavora meglio Italia, dietro a Cisco System e avanti a nomi come Mars-Royal Canin, Mellin, Volkswagen Financial e Mercedes-Benz Financial. Davide che si fa strada tra molti Golia: nel 2015, il gruppo ha fatturato 37,3 milioni di euro e si appresta a chiudere il 2016 a 46 milioni. Un nuovo modello di impresa che è già in grado di volare.
IL DIGITALE CHE CI CAMBIA LA VITA
“La velocità del cambiamento digitale sta trasformando ogni settore della nostra vita, dal lavoro allo studio, dall’economia alla cultura, dal modo di relazionarsi alla comunicazione e, diversamente da altri periodi di cambiamento, questa volta gli effetti sono planetari. Un cambiamento epocale avvenuto più velocemente di ogni generazione che ci ha preceduto. In Vetrya investiamo ogni giorno per contribuire alla crescita di questo “nuovo mondo”. Il nostro core business è sviluppare l’innovazione nel mondo dei servizi broadband”, dice a Formiche.net Luca Tomassini, che la ha fondata e che ne è presidente e amministratore delegato.
LO STARTUPPER CHE VENNE DALLA SIP
Luca Tomassini non è uno startupper della generazione Millenials, anzi è la prova che la capacità di innovare non è patrimonio di una generazione. Nel 1987 entrò in Sip con la visione di poter dare un cellulare a ogni italiano e tre anni dopo lavorava alla rete E-tacs, la prima in Italia in grado di connettere dispositivi mobili e trasportabili. Partecipò anche alla rivoluzione Gsm, il primo standard di telefonia mobile digitale nato in Europa e capì che quello, unito alla mobile internet, sarebbe stato il domani, tanto da scriverci diversi libri come “Il Futuro in rete”. Alla fine degli anni novanta Tomassini diventa capo di un progetto Telecom Italia legato al mondo internet e poi seguirà Franco Bernabé nella sua uscita dal gruppo partecipando alla fondazione di molte nuove imprese di successo. Nel 2003, l’ennesima intuizione: portare la tv sui telefonini. Primo al mondo venne lanciato il servizio Mobile TV per TIM. Fino a inventare, nel 2007, CuboVision, internet nella tv e la tv in internet: era di nuovo in Telecom Italia. Ma non era abbastanza, evidentemente.
LAVORARE A ORVIETO COME IN SILICON VALLEY
“Mi trovavo in Silicon Valley con mia moglie. Dopo una visita a Mountain View ci cambiò il mondo. Era sera, ci siamo guardati negli occhi e abbiamo deciso che era il momento di fare il grande salto”, racconta Tomassini. Tutto avviene in un attimo: fuori da Telecom Italia per la seconda volta e di ritorno a casa. A Orvieto, Vetrya occupa un corporate campus di 20mila metri quadri alimentato a energia solare: per i dipendenti c’è a disposizione un ecosistema che comprende attività di svago e supporto alla vita quotidiana: lavanderia, pagamento dei bollettini, asilo per i figli, pista di running, palestre, campi da tennis e calcetto, una sala teatro, un centro estetico. “Non è raro trovare persone che stanno ancora là in tarda serata: lavorano, ridono, si divertono – dice Tomassini – Insieme a Katia (Sagrafena, direttore generale dell’azienda, ndr) abbiamo adottato un nuovo modello di azienda, perché per noi l’azienda deve essere soprattutto uno stile di vita. I ragazzi che lavorano per noi non devono timbrare il cartellino, devono essere felici di venire a lavorare al mattino”. I ragazzi a cui Tomassini si riferisce, più di cento, sono per il 43% donne e hanno un’età media di 33 anni. Numeri che fanno girare la testa, parlando di una realtà italiana e che non è collocata neppure nel produttivo Nord.
“Sono convinto che avere dipendenti felici migliori anche la produttività e i numeri a oggi sembrano darci ragione”. Vetrya è un case study per le università italiane, Viterbo, Roma, Perugia – da cui intende attingere competenze per i prossimi anni – ma anche l’approdo privilegiato di studenti yankee, un vero paradosso per i tempi che corrono. Attualmente il corporate campus sta ospitando il corso di marketing internazionale dell’Università di Viterbo, con una miscelazione di ruoli e un interscambio di esperienze sicuramente unico in Italia.
SERVIZI INNOVATIVI IN BROADBAND
Ma torniamo al business, e cerchiamo di capire di più. Cosa fa nella pratica Vetrya? Favorisce il successo dei clienti introducendo innovazione in tutta la catena del valore, con un’ampia offerta di piattaforme cloud multi screen per reti di telecomunicazioni broadband, media asset management, mobile entertainment, mobile commerce, internet tv, broadcasting, digital advertising e produzione di contenuti. Applica l’elevata competenza ed esperienza nel cloud computing, big data e internet degli oggetti ad ogni dispositivo connesso alla rete. Tramite vetrya Inc., società con sede a Palo Alto (CA), sviluppa servizi e applicazioni consumer. Può vantare collaborazioni di successo con i più importanti operatori di telecomunicazioni del mondo, operatori media, editori, broadcaster, banche, utilities, manufacturing e consumer products.
ESPANSIONE A EST
E tutti questi servizi non sono disponibili solo per il mercato italiano. “Lavoriamo in Portogallo, Spagna, Egitto, Turchia, Sudamerica, Germania e stiamo per lanciare una importante iniziativa anche in Asia con la creazione di una newco a Kuala Lumpur, in Malesia, che partirà a gennaio – continua Tomassini – con una possibile estensione alla Cina in una seconda fase”.
Vetrya vuole davvero conquistare il mondo digital e il suo creatore non ha davvero voglia di lasciarla andare da sola: “La quotazione in borsa è stata una decisione quasi naturale e al tempo stesso un passaggio quasi obbligato: con tassi di crescita rilevanti come i nostri, infatti, abbiamo deciso di creare una public company, quotandoci con un’operazione tutta in aumento di capitale i cui proventi saranno destinati allo sviluppo, soprattutto internazionale. Oggi più che mai – conclude Tomassini – c’è bisogno di aprire le aziende al mondo dei capitali. Solo in questo modo riusciremo ad essere più competitivi”.