Classe 1963, bolognese di nascita ma cresciuto a Milano, papà albergatore, un occhio alla Fifth Avenue e l’altro all’ex area Falck di Sesto San Giovanni. L’immobiliarista Davide Bizzi ha deciso di tentare una nuova avventura imprenditoriale e lo ha fatto rilevando, insieme con Valter Mainetti, la proprietà di Tempi, il settimanale vicino a Comunione e Liberazione (qui l’articolo di Formiche.net sulla nuova compagine editoriale) che avrà come direttore Alessandro Giuli, già condirettore del quotidiano Il Foglio, che prenderà il posto di Luigi Amicone, eletto per Forza Italia nel consiglio comunale di Milano.
IL BUSINESS DEGLI IMMOBILI
Piuttosto discreto e allergico ai salotti, si dice a Milano, di Bizzi non si sa molto. Come informa il sito del suo gruppo, dopo la laurea in Economia alla Bocconi, ha mosso i primi passi gestendo gli affari di famiglia per poi entrare nello studio del finanziere lombardo Ernesto Preatoni, molto attratto dai mercati dell’est Europa. Per questo all’inizio degli anni Novanta si è trasferito a Tallin, capitale dell’Estonia. In seguito ha lasciato Preatoni e ha fondato la BI&DI Real Estate insieme a Paolo Dini, più noto per essere il padre del marchio di abbigliamento Paul&Shark.
L’AVVENTURA A NEW YORK
Sbarcato oltreoceano, nella città americana Bizzi ha operato insieme al fondo di investimento coreano Honua Investment Management e con l’aiuto di un team di banche capitanato da Unicredit: 670 milioni di dollari per costruire un albergo e 30 appartamenti di lusso in un grattacielo – il primo italiano sulla Quinta Strada – alla cui inaugurazione, nel novembre 2010, come documentò Lettera 43, c’era pure l’allora deputato Pdl e futuro ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, vicino a Comunione e liberazione. Se il 404 Fifth Avenue è il suo fiore all’occhiello, nel frattempo Bizzi ha operato anche altrove, per esempio a Cancun e in Brasile.
BIZZI & PARTNERS DEVELOPMENT
Il 17 maggio 2007 l’imprenditore ha costituito la Bizzi&Partners Development, una società per azioni di cui è socio e amministratore unico e che ha sede a Milano. Della spa, che vanta un capitale sociale di 9,15 milioni di euro, sono sindaci William Donati e Francesco Indiveri, quest’ultimo entrato anche nel consiglio d’amministrazione della Tempi Duri, la srl che edita “Tempi”. Presidente del collegio sindacale è Massimo Gabelli, sindaci supplenti sono Daniela Pasquarelli e Sara Anita Speranza. La revisione dei conti è affidata a Ernst&Young. L’ultimo bilancio di esercizio disponibile, al 31 dicembre 2015, si è chiuso in perdita per oltre 4,52 milioni di euro “dopo aver effettuato svalutazioni di partecipazioni e crediti finanziari verso controllate/collegate per 1.539.750 euro, rilevato componenti straordinarie negative per 1.554.558 euro e interessi passivi per 1.857.595 euro”. La società è capofila dell’omonimo gruppo e le controllate sono Bizzi & Partners Engineering srl, Milanosesto spa, Immobiliare Angst srl, Sant’Andrea srl (in liquidazione), Sant’Andrea do Brasil Ltda, Milanosesto Holding spa che controlla Milanosesto spa. Sempre dal bilancio si evince che Bizzi & Partners Development è esposta con le banche per oltre 60 milioni di euro: fra i suoi creditori soprattutto Intesa Sanpaolo (quasi 25 milioni), Banco Popolare (poco più di 20 milioni), Bpm (oltre 7 milioni), Banca Popolare Emilia Romagna (quasi 4 milioni). “Il finanziamento concesso da Banco Popolare – si legge nel bilancio – risulta assistito dal pegno sulle quote delle società controllate e collegate Milanosesto Holding spa e BI&DI Real Estate spa in liquidazione e quello concesso da Banca Intesa San Paolo risulta assistito dal pegno sulle azioni/quote delle società controllate e collegate Immobiliare Angst Srl e 400 Fifth Avenue holding Spa in liquidazione”. L’assemblea dello scorso luglio ha approvato la proposta di rinviare all’esercizio successivo la perdita del 2015 e ha deliberato che Bizzi rimanga in carica fino all’assemblea che approverà il bilancio d’esercizio chiuso al 31 dicembre 2018 per un compenso annuo lordo pari a 300 mila euro. Nel bilancio si accenna poi all’ultima grande sfida del Bizzi immobiliarista: la riqualificazione dell’area d’uso delle acciaierie Falck a Sesto San Giovanni
LA RIQUALIFICAZIONE DELL’EX AREA FALCK
Dopo il fascino nordico di Tallin e quello glam della Fifth Avenue, Bizzi ha deciso di lasciarsi conquistare dall’archeologia industriale italiana. A giugno 2016 ha chiuso un accordo con i fratelli sauditi Al Hokair – il cui gruppo è quotato alla borsa di Riyad – proprietari dei 16 maggiori centri commerciali dell’Arabia Saudita e di 2.100 shopping mall negli Stati Uniti. Gli Al Hokair hanno acquistato 80 mila metri quadri di terreni e rivestiranno un ruolo di partner finanziari e di investitori di lungo periodo per lo sviluppo residenziale e commerciale dell’area ex Falck di Sesto San Giovanni prendendo il 25% delle quote di una newco partecipata al 75% da Milanosesto Spa. In sostanza, Bizzi si è posto a capo dell’operazione tentata tra 2005 e 2009 da Luigi Zunino con la sua Risanamento da cui nel 2010 Milanosesto Spa ha acquistato i terreni. In una rarissima intervista rilasciata ad agosto scorso al “Corriere della Sera” è stato lo stesso Bizzi a parlare dell’intervento – del valore di 5 miliardi – che si svilupperà su 300 mila metri quadri degli 1,4 milioni complessivi: un polo di negozi, bar e ristoranti nell’ex stabilimento Concordia con spazi per lo sport e una mini città dei bambini e poi 150 mila metri quadri con appartamenti, uffici e forse anche un albergo. Prevista un’affluenza media giornaliera nel centro commerciale di 40 mila persone per un totale annuo di 15 milioni.