In apertura del nuovo anno 2017, la Fondazione Comunità e Scuola si adopera affinché tutta la scuola pubblica italiana sia inclusiva e di qualità e la famiglia sia pienamente riconosciuta nei suoi diritti costituzionali.
Un frutto di questo pensiero condiviso è l’evento di sabato 21 gennaio 2017, dalle 9 alle 12 presso l’Auditorium San Barnaba a Brescia, dal titolo significativo “Una scuola buona per “tutti” i nostri figli”, dove il grassetto e le virgolette includono i 900 mila alunni che frequentano le scuole pubbliche paritarie, affinché vengano posti al centro dell’attenzione dello Stato, come primari soggetti di diritto. “Tutti”, cioè anche alunni e alunne con disabilità: la discriminazione che subiscono nella scelta della scuola pubblica paritaria è un’ingiustizia doppiamente inaccettabile. Occorre consentire ad ogni alunno in difficoltà di vivere al meglio il proprio cammino educativo nella scuola scelta liberamente dai genitori.
Durante l’anno trascorso le scuole pubbliche paritarie hanno beneficiato di un aumento dei contributi e delle detrazioni fiscali, un passo avanti oggettivamente solo simbolico, ma che sostiene un principio importante: i genitori hanno il diritto di detrarre dalla dichiarazione dei propri redditi tutte le spese scolastiche, per non subire ancora l’ingiustizia – che perdura da sempre – di dover pagare due volte la scuola dei propri figli: con le tasse versate allo Stato e con le rette da versare alle scuole pubbliche paritarie a cui li iscrivono.
Interverranno al convegno gli autori dello studio “Il diritto di apprendere. Nuove linee di investimento per un sistema integrato”, di Maria Chiara Parola, Marco Grumo, Anna Monia Alfieri – Ed. Giappichelli, 2015. La ricerca spiega in modo scientifico e del tutto comprensibile al cittadino consapevole che le detrazioni, le convenzioni, i voucher, il buono scuola potranno diventare strumenti efficaci solo in applicazione di un nuovo e rivoluzionario modo di concepire la spesa scolastica: quello del costo standard di sostenibilità, unica possibilità per rinnovare davvero e ottimizzare la scuola a tutti i livelli. E’ una svolta storica nell’ambito della spesa scolastica a vantaggio dell’alunno posto al centro, della famiglia che potrebbe finalmente beneficiare della libertà di scelta, dello stesso Stato che potrebbe risparmiare ben 17 miliardi di euro ogni anno.
Il costo standard offrirebbe risorse certe a tutte le scuole pubbliche, evitando gli sprechi, rafforzerebbe la loro autonomia e introdurrebbe inoltre una sana concorrenza, mirata al miglioramento dell’offerta educativa, di cui la Scuola Pubblica Italiana, statale e paritaria, ha urgente bisogno.
… Ne va la vita!