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Ecco come Beppe Grillo e M5s tifano Intesa Sanpaolo nella partita Assicurazioni Generali

Nessun appoggio politico ai progetti di Intesa Sanpaolo su Assicurazioni Generali per dare vita a un campione nazionale attivo nel credito, nel risparmio gestito e nelle assicurazioni. Ma il post firmato dal Movimento 5 Stelle sul blog delle Stelle e sul blog di Beppe Grillo non lascia spazio a dubbi interpretativi: il movimento fondato da Grillo e Gianroberto Casaleggio è contrario a un acquisto delle Generali da parte di soggetti francesi (ovvero della compagnia Axa) come ventilato nei mesi scorsi dai giornali ma in parte smentito a metà dai vertici del gruppo transalpino.

Il Movimento 5 Stelle prende dunque posizione sulla partita in corso sul gruppo triestino dopo le voci (confermate da Intesa Sanpaolo capitanata dall’ad, Carlo Messina). E la posizione dei Cinque Stelle non è contraria, anzi, ai progetti della banca milanese. Una linea, sovranista, se si può definire così in linea peraltro con un’altra tesi espressa di recente dal movimento pentastellato sul mondo bancario, quando a proposito del caso di Mps (Monte dei Paschi di Siena), i Cinque Stelle si sono dichiarati a favore della nazionalizzazione dell’istituto di credito, ben prima della decisione da parte del governo Gentiloni di far intervenire il Tesoro con il decreto salva risparmio dopo il fallimento dell’aumento di capitale privato che era stato architettato dai vertici della banca guidata dall’amministratore delegato, Marco Morelli.

Ecco la parte saliente del post pubblicato sia sul blog di Beppe Grillo che sul blog delle Stelle:

E’ così che si deve leggere la partita che si sta giocando ai piani alti della finanza italiana dove Intesa San Paolo e Mediobanca si sfidano sul terreno del Leone di Trieste.

Generali è una delle eccellenze italiane di caratura internazionale, è presente in 60 paesi con 470 società e quasi 80 mila dipendenti. Un patrimonio da 74 miliardi di premi, costituiti da polizze a monte delle quali ruotano 90 miliardi di titoli del debito pubblico italiano, e un totale di 500 miliardi di attivi gestiti. Il risparmio di diverse generazioni di italiani é in sostanza custodito nella cassaforte di Trieste.

Adesso ci risiamo. La fatica dell’euro si fa sentire, indebolisce il nostro tessuto economico e crea le opportunità di shopping per il più forte, di solito estero. Prima della crisi di Lehman, quasi 10 anni fa, le Generali valevano in borsa 30 miliardi, quanto gli altri due colossi assicurativi europei, i francesi di Axa e i tedeschi di Allianz. Oggi Generali è ferma lì, mentre Axa vale il 40% in piu’ (45 miliardi) e Allianz il 70% (70 miliardi). Ci sono motivi strategici che hanno contribuito a creare questo gap ma è soprattutto alla crisi economica italiana che dobbiamo questo. Lo dimostrano le valutazioni delle principali aziende italiane quotate in borsa nel confronto con i loro pari europei, oggi rispetto a ieri.

E il nostro governo cosa fa? Ancora una volta starà a guardare di fronte all’affronto dei francesi? 

Cedere la sovranità anche nella gestione del risparmio significa consegnare all’estero i soldi degli italiani, i loro risparmi, per fare investimenti in Francia e sostenere l’economia tedesca. Abbiamo il dovere di difendere e mantenere le proprietà delle aziende e degli asset principali in Italia



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