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Tutti i conti 2016 di Airbus spiegati da Enders

Meno 66% di utili netti. È questo il dato più eclatante dei risultati per il 2016 di Airbus, il gigante europeo dell’aerospazio e difesa, pubblicati dal gruppo e spiegati dall’ad Thomas Enders. Il brusco calo degli utili, scesi a 995 milioni di euro rispetto ai 2.696 del 2015, si deve in particolare al programma di sviluppo dell’aereo da trasporto militare A400M, costato 1,2 miliardi di euro nel solo quarto trimestre dell’anno. Pesa però anche l’impatto negativo del cambio monetario.

IL PESO DEL COSTOSO A400M

“Abbiamo effettuato consegne in base agli impegni che ci siamo dati un anno fa e abbiamo raggiunto i nostri obiettivi con una sola eccezione, l’A400M, per il quale abbiamo dovuto assumere un ulteriore significativo costo per un totale di 2,2 miliardi di euro nel 2016”, ha fatto notare il chief executive officer del costruttore Tom Enders. “Abbassare il rischio del programma e rafforzarne l’esecuzione rappresentano le nostre priorità per l’aeroplano nel 2017”, ha aggiunto. Il costruttore però prevede che i mancati pagamenti da parte dei clienti, legittime dato il mancato rispetto di alcuni impegni contrattuali da parte di Airbus, continueranno a pesare “in modo significativo” anche nel 2017 e nel 2018. Le consegne del velivolo nel 2016 sono state 17, 6 in più del 2015. I problemi riscontrati hanno però fatto lievitare il costo del programma con un effetto considerevole sugli utili.

GLI ORDINI

Eppure, i risultati mostrano anche dati incoraggianti per il costruttore europeo. “Abbiamo registrato ordini netti superiori in un anno in cui abbiamo consegnato più aerei commerciali di sempre”, ha affermato il numero uno di Airbus. In realtà, gli ordini hanno avuto un valore di 134 miliardi di euro, in calo del 15% rispetto ai 159 miliardi del 2015. Solo il comparto difesa e spazio ha registrato un aumento di ordini netti (+7%) raggiungendo quota 15,3 miliardi di euro. Ne risulta comunque un aumento di 54 miliardi del portafoglio ordini, che raggiunge quota 1.060 miliardi. Per il settore commerciale, “abbiamo gestito con successo la crescita dei programmi per i velivoli a corridoio singolo e per l’A350, passando allo stesso tempo a una più efficiente versione dell’A320”, ha detto ancora Enders. Gli ordini commerciali sono infatti ammontati a 731 velivoli (rispetto ai 1080 del 2015), tra cui 41 A350 XWB e 83 A330. Gli elicotteri ordinati sono stati invece 353 (nel 2015 erano stati 333), mentre per nel comparto defence and space spiccano l’ordine di 16 C295W per ricerca e soccorso dal Canada e i contratti di supporto al programma Eurofighter. “Un portafoglio di ordini record supporterà i piani di crescita mentre la performance nel 2016 mostra che possiamo consegnare su questa base”, ha affermato Enders.

LE CONSEGNE RECORD

I ricavi sono cresciuti del 3% arrivando a 67 miliardi di euro. La percentuale di crescita è più elevata se si prende in considerazione il solo settore commerciale (+7%), che ha segnato il record di consegne pari a 688 aeroplani (nel 2015 erano stati 635) trainando i ricavi complessivi del Gruppo. Per il 2017, Airbus, in linea con le previsione di crescita dell’economia globale e del traffico aereo, si attende di superarsi consegnando più di 700 aerei commerciali. In più, “la nostra performance commerciale nel settore elicotteristico è stata buona nonostante un mercato difficile, e abbiamo continuato a rafforzare e rimodellare il portafoglio nel settore difesa e spazio”. Eppure, i ricavi del settore elicotteristico, nonostante un aumento di consegne (da 395 a 418), sono diminuiti (-2%) a causa di un “mix sfavorevole” e di un numero inferiore di ore di volo commerciale nel settore dei servizi rispetto all’anno precedente. Sono diminuiti anche i ricavi derivanti dal comparto defence and space, in questo caso addirittura del 9%.

IL RISULTATO OPERATIVO

L’Ebit si è sostanzialmente dimezzato fino a 2,258 miliardi di euro, in virtù di un aggiustamento negativo per 1,697 miliardi. Su di esso hanno pesato considerevolmente il programma dell’A400M e il mismatch di pagamento in dollari pre-consegna (impatto valutato pari a 930 milioni di euro), solo parzialmente attenuati dalla plusvalenza netta pari 1,175 miliardi di euro derivante dalla creazione della Fase 2 della joint venture dedicata ai lanciatori spaziali Airbus Safran Launchers. “Stiamo intraprendendo passi ulteriori attraverso progetti di integrazione, mentre investire nella trasformazione digitale aumenterà la nostra competitività”, ha spiegato il ceo di Airbus. Da notare, comunque, un calo del 2% dei dipendenti, passati a 133.782.

IL FRONTE FINANZIARIO

“Nel complesso – ha aggiunto Enders -, i progressi compiuto lo scorso anno ci danno la fiducia di avere i mattoni correttamente in posizione per raggiungere i nostri obiettivi e il potenziale di crescita di cash flow“. Effettivamente, sul fronte finanziario, ha rimarcato il chief financial officer Harald Wilhelm, “abbiamo intenzione di onorare il nostro impegno ad aumentare il dividendo per quota su una base sostenibile proponendo un pagamento che è di circa il 4% più alto del 2015”. La cedola per azione del dividendo 2016 dovrebbe così salire a 1,35 euro, valore che il consiglio di amministrazione proporrà alla prossima assemblea generale. Tale quota, ha aggiunto Wilhelm, “si basa sulla notevole performance del 2016 e dimostra la fiducia che abbiamo per la futura generazione operativa di cassa”.


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