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Vi racconto i perché dell’ultima baruffa su Donald Trump e la Svezia

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L’ultima scena del film in corso – la guerra tra Trump e i media – è assai istruttiva. È il caso della presunta gaffe di The Donald sull’attentato mai avvenuto in Svezia. La stampa mondiale si è tuffata a pesce, all’unisono, costringendo lo stesso tycoon a una rettifica (pervenuta ovviamente via Twitter). Mi stavo riferendo a un servizio mandato in onda da Fox News, ha precisato il presidente, che si riferiva agli effetti negativi della politica delle porte aperte del Paese scandinavo.

Infatti, è arrivato puntuale il contrattacco della Fox News di Murdoch, uno dei pochissimi media simpatizzanti. La Svezia sta sperimentando un vero e proprio boom dei crimini violenti, argomentano alla Fox. E i protagonisti sono quasi sempre i rifugiati musulmani. La Svezia starebbe pagando caramente la propria apertura indiscriminata. È questo che Trump voleva dire. E per confermare che è questa la realtà, e non quella propagandata dai media fattisi opposizione permanente, Fox fa rivedere il servizio a cui si riferiva Trump.

Un servizio che per l’appunto denuncia con toni allarmanti l’attuale situazione in Svezia. Fox non è un medium qualsiasi: il suo è il megafono di quel nutrito bacino di elettorato conservatore che ha portato Trump diritto alla Casa Bianca. Trump dunque non è affatto solo, e approfitterà del sostegno di alleati ideologici come Fox per portare avanti le sue controverse politiche sull’immigrazione.

Ricordiamo che è stato annunciato un nuovo ordine presidenziale volto a rimpiazzare quello bloccato dai giudici federali – il cosiddetto “Muslim Ban”. Nel suo focoso comizio in Florida, Trump l’ha giurato: farò di tutto per rendere gli Stati Uniti più sicuri. Dalle parti di Fox – e di Murdoch – apprezzano il messaggio, e contrattaccano. La guerra continua.

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