Accordo raggiunto per l’erogazione delle prestazioni termali per il triennio che va dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2018. Il Presidente di Federterme/Confindustria, Costanzo Jannotti Pecci, il presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome, Stefano Bonaccini, e la Commissione salute rappresentata dall’assessore coordinatore, Antonino Saitta, hanno firmato ieri l’accordo nazionale.
L’ACCORDO
L’intesa è stata perfezionata dopo una trattativa tra Federterme e la Commissione Salute durata oltre un anno ed iniziata successivamente allo stanziamento di risorse dedicate (5 milioni di euro all’anno per tre anni) nella Legge di Stabilità per l’anno 2016, dopo una verifica sull’andamento della spesa termale, per la quale vige da più di 15 anni un meccanismo di controllo che ha anticipato quello dei costi standard. Il recupero dei costi di produzione è stato previsto nella misura media del 3% a partire dal 1° gennaio 2016 e per l’intero arco del triennio.
COSA PREVEDE L’INTESA
Uno dei punti maggiormente qualificanti dell’intesa è l’incremento della quota destinata dalle imprese del settore alla ricerca scientifica, che passa dallo 0,30% allo 0,40% del fatturato Ssn lordo ticket.
È inoltre prevista l’attivazione di un tavolo Federterme, Ministero dell’Economia e delle Finanze e Sogei, per l’adozione in tempi brevi della ricetta dematerializzata ed il correlato inserimento delle imprese termali nel sistema Tessera Sanitaria, strumento utile a tenere sotto controllo in tempo reale il costo delle prestazioni termali per il Servizio Sanitario Nazionale.
LE PAROLE DI JANNOTTI PECCI
“L’accordo triennale firmato oggi da Federterme è motivo di soddisfazione per le tutte le imprese termali – ha dichiarato il Presidente di Federterme – poiché rappresenta un riconoscimento, sia pur parziale, dei costi di produzione verificatisi nel triennio precedente e consente, allo stesso tempo, di rinnovare e implementare l’impegno della ricerca per innalzamento della qualità delle prestazioni e dei servizi termali, per affrontare le sfide della concorrenza proveniente principalmente dall’est Europa.”
“L’intesa di oggi – ha aggiunto Pecci – è anche la prova tangibile che il Sistema termale italiano non ha mai sforato il budget di spesa previsto dal Fondo Sanitario Nazionale ed ha contribuito a ridurre il ricorso ad altre prestazioni sanitarie più onerose, per le patologie di riferimento.”