Un laboratorio artigianale che mette al centro l’integrazione degli immigrati, attraverso la valorizzazione delle loro capacità. Si chiama Officina creattiva e accoglie, a Campobasso, circa 15 ragazzi provenienti dai centri di accoglienza della zona (l’ex albergo Eden e il Cas del comune di San Massimo). Attraverso prodotti artigianali fatti con materiali di scarto e cibi realizzati con prodotti molisani, Officina Creattiva mantiene vivi arti e mestieri del territorio, mette a frutto le competenze degli immigrati, ne insegna loro di nuove e infine attiva la popolazione locale nel processo di integrazione.
UN LAVORO DI SQUADRA
Il progetto è nato dall’iniziativa di Concetta ed Emanuela, mediatrice culturale e psicologa che, entrate come professioniste in un centro d’accoglienza privato, hanno voluto innescare un circolo virtuoso fra la popolazione locale e i ragazzi immigrati. Hanno dunque chiamato a raccolta alcuni operatori, che ogni giorno si radunano nel piccolo locale messo a disposizione da Maria, la sarta, disseminato dei lavori realizzati: oggetti di ogni sorta, biancheria da casa, arredi. Enrico (falegname), Marisa (l’artista) e Teresa (riutilizzo e artigianato) e Maria, lavorando con i ragazzi, li aiutano ogni giorno a ricostruire le loro vite.
LA STORIA DI IMTIAZ
La vicenda di Imtiaz evidenzia che il reinserimento è possibile ed è uno dei molti esempi che dimostrano che i rifugiati spesso siano persone già dotate di competenze spendibili nel mondo del lavoro. Imtiaz è un richiedente protezione internazionale e abita da oltre di due anni in uno dei centri di accoglienza di Campobasso. Proviene dal Pakistan, dove ha imparato dal padre il mestiere di ricamatore. Dopo aver svolto varie attività in cui ha dimostrato creatività e senso di responsabilità, a Officina Creattiva ha incontrato Maria, la sarta del laboratorio, una donna ricca di esperienza, acquisita con il rigore di una volta. Insieme hanno deciso di dare nuova vita all’abito da sposa della mediatrice culturale, Concetta. Dal loro scambio di esperienze, di metodi di lavoro e di idee, è nata una collaborazione e Imtiaz e Maria, in poche settimane, hanno trasformato quell’abito sobrio e minimalista, rendendolo sontuoso con articolati decori di perle e cristalli.
Officina Creattiva è un’iniziativa privata dalle dimensioni ancora contenute, ma estremamente significativa. Un esempio virtuoso e replicabile, capace di cambiare dal basso, con semplicità, le vite di molti.