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Blackrock scrive al mercato. Ecco le linee guida su remunerazione e corporate governance

Tra 15 e il 22 gennaio, Blackrock, il più grande asset manager al mondo (nella foto Laurence D. Fink, chairman and chief executive officer),ha inviato una lettera ai presidenti delle società FTSE 350 e una lettera ai Ceo delle società in cui il fondo ha investito.

Tra le priorità dell’asset manager, la volontà di ribadire la propria funzione di investitore indicizzato e a lungo termine, con particolare interesse alle tematiche di Corporate Governance che possono influenzare il valore nel lungo termine delle società nelle quali investe. Ciò, d’altra parte, non equivale a un supporto automatico e incondizionato delle scelte del management quando queste non sono allineate alle esigenze degli stessi investitori.

La prima missiva, quella inviata ai chairmen, accompagna, sostanzialmente, le nuove voting policy EMEA in materia di executive remuneration, ponendo l’accento sulla necessità di una stretta correlazione tra la remunerazione degli amministratori esecutivi e i risultati concreti e sostenibili nel lungo periodo, piuttosto che ai corsi azionari.

Ancora, il voto annuale sulla remunerazione non dovrebbe essere utilizzato come strumento per giustificare un incremento della remunerazione degli esecutivi, la qual cosa dovrebbe avere come giustificazione una evoluzione o una maggiore complessità del ruolo – non essendo sufficiente un semplice benchmarking vs peer –  e dovrebbe corrispondere a un aumento retributivo allo stesso livello della base più ampia dei dipendenti.

Nella sua lettera annuale, nel 2016, l’investitore aveva chiesto una solida disclosure dei piani strategici e un coinvolgimento del board nella predisposizione degli stessi, per garantire agli azionisti di valutare la strategia a lungo termine della società e i progressi compiuti nell’esecuzione del piano. L’assenza di un piano adeguato può far perdere agli emittenti la fiducia degli investitori a lungo termine, rendendoli così pù esposti alle pressioni degli investitori a breve termine (attivisti) che in taluni casi hanno dimostrato di avere una strategia migliore del management (supportata in US da Blackrock nel 39% dei casi).

Considerato il completo capovolgimento delle considerazioni poste alla base della comunicazione dello scorso anno, il testo del 2017 non può che partire da considerazioni diverse e, pertanto, ne consegue che nel processo di engagement con gli emittenti sarà fondamentale per Blackrock capire come il piano strategico rifletta i mutamenti avvenuti e come tali cambiamenti possano influenzare la strategia della società.

Tra i temi maggiormente rilevanti, troviamo una maggiore attenzione alle tematiche Esg, utilizzate alla stregua di altri criteri nelle scelte di investimento da una discreta fetta di investitori, e che possono rivelarsi utili per verificare l’efficacia della gestione. Un’altra importante verifica sarà costituita dall’allineamento degli emittenti con i fattori-chiave che contribuiscono alla crescita a lungo termine: sostenibilità del business model, attenzione a fattori esogeni e ambientali che possono avere un impatto sull’azienda e riconoscimento del ruolo dell’emittente come membro della comunità locale nella quale opera. Un’azienda globale deve essere locale in ogni mercato in cui opera.

 


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