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Che cosa hanno detto (e hanno fatto) Emiliano, Rossi e Speranza nell’assemblea Pd

Michele Emiliano

Mossa a sorpresa di Michele Emiliano nel corso dell’assemblea del Pd. Quando tra i renziani maturava l’idea di una scissione imminente da parte della minoranza dem, il governatore della Puglia è intervenuto per certi aspetti a sorpresa nell’assemblea del Partito democratico. Emiliano  ha chiesto di fatto al segretario uscente Matteo Renzi e ai renziani una mossa per evitare una rottura. Il governatore della Puglia, e dunque uno dei candidati in pectore alla segretaria oltre anche a Enrico Rossi e Roberto Speranza, ha chiesto tempi più dilatati per giungere al congresso e per dar modo ad altri candidati oltre a Renzi di organizzare al meglio la propria campagna per la leadership e ascoltare la base del Pd in tutte le province.

La richiesta è stata formalmente ancorata all’idea di una conferenza programmatica da tenere prima del congresso. In questo modo Emiliano ha di fatto avallato e assecondato la proposta giunta dal ministro della Giustizia Andrea Orlando, che ha infatti chiesto anche nel corso dell’assemblea del Pd una conferenza programmatica utile anche per stemperare toni e animi tra gli esponenti del Pd e tra le componenti del Partito.

Durante l’assemblea, e nel corso dell’intervento di Emiliano, molti osservatori si sono chiesti se le proposte del governatore della Puglia erano condivise anche dal governatore della Toscana, Enrico Rossi, e dal bersaniano Roberto Speranza. Francesco Boccia, vicino a Emiliano, dopo le parole di Emiliano in tv ha detto che l’intervento di Emiliano era stato condiviso e concordato da Rossi e Speranza. Invece lo stesso Rossi ha detto che le richieste di Emiliano – che per sostanza e forma ha spiazzato sia renziani che anti renziani – non erano state concordate: “Ognuno dice le proprie posizioni con parole sue”, ha detto il governatore della Toscana non criticando la proposta avanzata da Emiliano ma neppure riconoscendosi.

Ma dai bersaniani si nega alcuna divisione fra Emiliano, Rossi e Speranza. Nel frattempo l’assemblea si è chiusa con le dimissioni di Renzi e l’avvio della fase congressuale e il prossimo passo sarà la direzione del partito che si terrà martedì. Quindi di fatto la proposta di Emiliano è stata lasciata cadere dai renziani. Tanto che Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera, ed esponente della maggioranza renziana, ha detto che il congresso di fatto sarà anche una conferenza programmatica.

E a due ore dalla fine dell’assemblea ecco che arriva il comunicato congiunto di Emiliano, Rossi e Speranza: “Anche oggi nei nostri interventi in assemblea c’è stato un ennesimo generoso tentativo unitario. È purtroppo caduto nel nulla. Abbiamo atteso invano un’assunzione delle questioni politiche che erano state poste, non solo da noi, ma anche in altri interventi di esponenti della maggioranza del partito. La replica finale non è neanche stata fatta. È ormai chiaro che è Renzi ad aver scelto la strada della scissione assumendosi così una responsabilità gravissima”.


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