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Ecco le sfide del mio sindacato (tra la gente)

Di Michele Lombardo
Michele Lombardo con Carmelo Barbagallo e Roberto Campo

La Uil e la categoria dei metalmeccanici nello specifico hanno rappresentato da trent’anni lo spazio dove mi sono formato come sindacalista. Questa premessa è d’obbligo dopo che sono stato eletto segretario generale della Uil abruzzese, al posto di Roberto Campo, nominato presidente nazionale dell’Istituto di studi storici della Uil confederale. E’ successo l’altro ieri a Sulmona e anche questo fatto rappresenta l’ennesimo segno della volontà della Confederazione sindacale, guidata da Carmelo Barbagallo, di rinnovare il modo stesso di fare sindacato, puntando ad un sistema strutturato, organizzato e interconnesso. E’ proprio l’obiettivo che mi sono proposto, puntando, insieme ad una competente struttura sindacale, ad accrescere la presenza della Uil sul territorio abruzzese, allargando il consenso tra i lavoratori, i pensionati e i cittadini.

L’ORGANIZZAZIONE DELLA UIL ABRUZZESE

Proprio allo scopo di avere una maggiore capillarità sul territorio e tra i cittadini sono state individuate, nell’ambito regionale, otto camere sindacali zonali: cinque nella macro area L’Aquila-Teramo e precisamente L’Aquila, Teramo, Roseto, Avezzano e Sulmona, e tre nella macro area Pescara-Chieti: nello specifico, Pescara-Chieti, Lanciano e Vasto. Ogni camera sindacale zonale è un punto di aggregazione strutturato, con dei coordinatori e un’ assemblea territoriale, con il compito di raccogliere le istanze e le esigenze dei lavoratori, dei pensionati e dei cittadini per rispondere con la massima aderenza al territorio. Inoltre, il gruppo dirigente del nostro sindacato confederale in Abruzzo, solo per fare un esempio, ha deciso di creare una società unica regionale per i servizi fiscali che consentisse, rispetto alle cinque precedenti società, un drastico abbattimento dei costi fissi.

IL FUTURO DELLA UIL CONFEDERALE

Condivido pienamente il pensiero del nostro Segretario Organizzativo, Pierpaolo Bombardieri, rispetto al “sindacato a rete” che deve essere una priorità e va realizzato. La nostra organizzazione si è caratterizzata ed è cresciuta anche grazie alle capacità e alle doti di singoli dirigenti, sia essi di categoria che della confederazione. Il vero salto di qualità che ci chiede la nostra società è, però, quello di abbandonare la logica individualista per fare delle singole volontà l’iniziativa e il pensiero del gruppo. Siamo continuamente connessi ad una rete in cui il flusso di informazioni, ma anche di disinformazioni, è in continuo aumento. Non è più pensabile restare chiusi nella propria categoria, ritenendo che questo sia sufficiente a garantire la crescita o la sopravvivenza del sindacato. Non è proponibile un modello di sindacato circoscritto alla volontà dei singoli, ma abbiamo bisogno di un gruppo che raccolga ed elabori idee e proposte per farle diventare patrimonio di tutta la Uil. Il rapporto tra la Confederazione, le categorie e i servizi deve essere all’insegna della sinergia.

Dobbiamo innescare un circolo virtuoso che si alimenta del consenso e restituisce forza al sindacato. E’ utile sottolineare come tutti i nostri propositi passino attraverso la coerenza nei comportamenti e la trasparenza negli atti amministrativi. Ribadisco quanto, in più occasioni, è stato indicato dalla Uil Nazionale per gli atti amministrativi: ad esempio, i rendiconti, devono essere trasparenti e certificati affinché nessuno possa mettere in discussione la nostra attività, il nostro lavoro e la nostra integrità morale.

LA CAPACITA’ DI RIUSCIRE A CAMBIARE SECONDO IL NOSTRO PROGETTO

Dobbiamo cogliere tutte le opportunità che permettano alla UIL una maggiore crescita politica e organizzativa e, per farlo, dobbiamo essere tutti determinati e convinti che la forza della nostra organizzazione sindacale confederale passa necessariamente attraverso il cambiamento.

O siamo in grado di cambiare noi o il rischio è che ci cambino gli altri a loro immagine e somiglianza. Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil, ha posto le basi per disegnare una organizzazione sindacale rispondente sempre più alle reali esigenze del mondo del lavoro e, in quest’ottica, le linee guida organizzative uscite dalla conferenza nazionale di organizzazione, tenuta a Roma dal 3 al 5 novembre, danno a tutti noi strumenti efficaci per consolidare e migliorare il nostro lavoro quotidiano sia in ambito sindacale sia in quello dei servizi ai cittadini. Insomma, ora più che mai il nostro lavoro si basa sull’aprire porte e finestre per riuscire respirare tutta l’aria della vita reale che c’è e quella che gira intorno. Ed avere la giusta forza per agire.

(Nella foto copertina Michele Lombardo con Carmelo Barbagallo e Robeto Campo)

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