Tutto come previsto: nella prima riunione dopo l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, due giorni fa la Federal Reserve ha lasciato i tassi invariati allo 0,50-0,75%. Nel comunicato finale, la Fed ha detto che “le condizioni economiche evolvono in modo tale da richiedere solamente rialzi graduali dei tassi”. Secondo Prattle, un servizio che utilizza i computer per eseguire la scansione dei comunicati della Fed, “è improbabile un aumento dei tassi a marzo”.
Ma ormai sembra di parlare del sesso degli angeli a fronte del ciclone Trump. La Fed è in subbuglio: il vicepresidente repubblicano della commissione Servizi finanziari alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, Patrick McHenry, ha inviato una lettera di fuoco alla Yellen. “La Federal Reserve”, ha scritto, “deve cessare tutti i tentativi di negoziare norme vincolanti che ostacolano le imprese americane” nei consessi internazionali come il Financial Stability Board, il Comitato di Basilea per la Vigilanza bancaria, o l’Associazione internazionale dei Supervisori per le Assicurazioni, “fino a che il presidente Trump non avrà avuto l’opportunità di nominare e incaricare funzionari che diano priorità nel modo migliore agli interessi americani”.
McHenry è durissimo: “Sembra che la Federal Reserve continui a negoziare norme e regole internazionali per le istituzioni finanziarie fra burocrati mondiali in terre straniere senza alcuna trasparenza, responsabilità o autorità per farlo. Questo è inaccettabile”. Per il deputato repubblicano “deve essere rivista anche la struttura segreta di queste riunioni internazionali. Accordi come quelli di Basilea III sono stati negoziati e concordati dalla Fed con breve preavviso al pubblico americano e sono stati il risultato di un processo decisionale opaco. Le norme internazionali sono poi state trasformate in regolamenti interni che hanno costretto le imprese americane di diverse dimensioni a incrementare sostanzialmente i loro requisiti di capitale, ciò che ha portato a un rallentamento della crescita qui in America”.
(Articolo pubblicato sul quotidiano Mf/Milano Finanza diretto da Pierluigi Bersani)