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Italia, leader mondiale per numero di Dop e Igp. Tutti i numeri nel Rapporto Ismea-Qualivita

È uscito il XIV Rapporto Ismea-Qualivita 2016 sulle produzioni agroalimentari e vitivinicole italiane DOP, IGP e STG e l’Italia è leader mondiale per numero di Dop e Igp.

Da diversi anni l’Ismea, Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, e la Fondazione Qualivita per la protezione e la valorizzazione dei prodotti agroalimentari di qualità, collaborano insieme a stipulare un report annuale sulle produzioni agroalimentari e vinicole IG ( Indicazione Geografica).

FOOD E WINE – SETTORE IG 

Nei comparti Food e Wine, l’Italia vanta 814 prodotti e, nel 2016, 13 nuove registrazioni. Nel 2015 arriva a 13,8 miliardi di euro di valore alla produzione, con una crescita del +2,6 % su base annua e un peso del 10% sul fatturato totale dell’industria agroalimentare nazionale. A livello globale, sono 69 i nuovi prodotti registrati nel settore del Food ( 65 in UE e 4 in paesi etra UE), mentre le indicazioni Geografiche sono in continua crescita e nel 2016 raggiungono quota 2.959. Anche in Italia le IG  risultano ancora di fondamentale importanza per lo sviluppo del made in Italy all’estero. Dal rapporto, infine, si evince per il Food e Wine italiano un “valore all’export di 7,8 miliardi di euro, pari al 21% delle esportazioni del settore agroalimentare e un trend positivo che sfiora la doppia cifra con un + 9,6%”.

DATI FOOD 

Il solo comparto del Food registra un valore di 6,35 miliardi di euro alla produzione, in flessione del 1,5 % rispetto ai dati del 2014 ma con una crescita al consumo del + 1,7 % che riporta a un dato totale di 13,3 miliardi di euro, ovvero il 10% della spesa totale delle famiglie per i generi alimentari. All’estero l’export del food italiano Dop Igp ottiene 3,1 miliardi di euro nel 2015.

DATI WINE 

Il settore Wine ottiene una produzione certificata di 2,84 miliardi di bottiglie e 7,4 miliardi di euro di valore alla produzione dello sfuso. Vanta di ottimi risultati il “Sistema Prosecco” con un valore alla produzione dello sfuso di oltre 600 milioni di euro.

COMUNICAZIONE

Il rapporto esalta l’intesa attività di comunicazione. I Consorzi di tutela del comparto Food hanno investito oltre 32 milioni di euro per attività di tv e stampa e la partecipazione a fiere nazionali. La maggior parte dei Consorzi ha “un profilo sui Social Network Sites con 4 milioni di visualizzazioni su Youtube e 2 milioni di utenti Facebook”.

LEGISLAZIONE E CONTROLLI 

Il report riporta 4 nuove richieste di registrazione da parte dell’Italia nel 2016 e 247 Agenti Vigilatori per 247 Consorzi di Tutela riconosciuti dal Mipaaf, dove 137 sono del Food mentre 110 del Wine. E, infine, riporta nel 2016, 162 mila controlli, di cui 1500 sul Web, e un valore dei sequestri complessivo che supera i 36 milioni di euro.

IMPATTO ECONOMICO DEL SETTORE IG PER LE PROVINCE ITALIANE

La relazione prodotta da Ismea-Qualivita riproduce una “fotografia dell’impatto del sistema IG a livello territoriale”. Le aree più attive sono il Nord- Est e il Nord-Ovest (il 20% delle provincie italiane copre oltre l’80% del valore economico complessivo). Nel settore dell’agroalimentare Parma è la città che detiene il primato con 1,137 milioni di euro. Seguono Modena e Reggio nell’Emilia. Il primato emiliano, vanta 34 filiere Dop- Igp, è dovuto soprattutto alle sue produzioni maggiori come il Parmigiano Reggiano Dop, il Prosciutto di Parma Dop e Aceto Balsamico di Modena Igp. Per quanto riguarda il settore del Wine, il “Sistema prosecco” è il più determinante e Treviso conquista il primato con Verona al secondo posto.

 


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