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Ecco l’impero di Ivanka Trump

Arrivato alla Casa Bianca, Donald Trump ha promesso che avrebbe smesso di occuparsi dei propri affari per dedicarsi a tempo pieno al bene degli Stati Uniti, pur non essendo obbligato dalla legge. Ma quello che non ha potuto smettere di fare è il padre. Così, ha rimproverato a colpi di tweet la catena di magazzini Nordstrom per avere eliminato dai negozi la linea di abbigliamento e accessori della figlia Ivanka Trump. “Mia figlia Ivanka è stata trattata così ingiustamente da Nordstrom. È una gran persona, che mi spinge sempre a fare la cosa giusta. Terribile!”, ha scritto Trump su Twitter.

LA DECISIONE DI NORDSTROM

Nordstrom ha cancellato il marchio Ivanka Trump sostenendo che le vendite sono state deludenti. Il portavoce di Trump, Sean Spicer, ha accusato la società di reagire per motivi politici. Una settimana fa, Nordstrom aveva partecipato ad una campagna di boicottaggio contro i provvedimenti di Trump. Nonostante il tweet di Trump, i titoli in Borsa di Nordstrom sono aumentati del 4 per cento.

LA DONNA DELLA CASA BIANCA

Com’era previsto, tra i corridoi del palazzo di governo è Ivanka Trump che svolge le funzioni di first lady (con il figlio più piccolo in braccio), mentre la moglie del presidente, Melania Trump, è rimasta a New York. Con i suoi 35 anni, Ivanka è l’erede di un impero valutato in quattro miliardi di euro.

Dopo una breve tappa da modella per Versace, Marc Bouwer, Thierry Mugler e Ralph Lauren, la figlia di Trump (avuta con l’ex modella Ivana Zelnícková) si è laureata in Economia alla Scuola di Business di Wharton. Finiti gli studi cominciò subito a lavorare per l’Organizzazione Trump, di cui è vicepresidente Sviluppo e Acquisti. È lei la responsabile dell’espansione internazionale di alberghi, palazzi e campi da golf con il nome Trump.

VESTITI MADE IN CHINA

Nel 2007 è partita con la sua linea di gioielli Ivanka Trump Fine Jewelry, che oggi conta 60 punti vendita nel mondo e si è allargata ad altri accessori come borse e scarpe. Nel 2011 è sbarcata nel mondo dell’abbigliamento. Secondo Bloomberg, la linea ha un valore di 100 milioni di dollari e produce in Asia grazie alla convenzione con G-III Apparel Group. Se la cosiddetta “guerra commerciale” annunciata da Trump contro la Cina dovesse andare avanti, la figlia Ivanka non potrà più ricavare guadagni dalla produzione dei suoi vestiti.

Anche il marito di Ivanka Trump, Jared Kushner (qui il ritratto di Formiche.net) è un imprenditore di successo. Fino alla nomina come consigliere della Casa Bianca, dirigeva un’azienda del settore immobiliare a New York, con transazioni per 12 miliardi di euro.

L’ARMA DELLA BELLEZZA

“Passeggiare per le strade di New York è la mia fonte di ispirazione per disegnare borse, vestiti, scarpe. Voglio espandere il mio business in Cina”, aveva dichiarato Ivanka in un’intervista del 2013 all’Abc. La giovane ha confessato che la sua bellezza è la miglior arma per chiudere un affare: “Ho scoperto che molte volte le persone arrivano meno preparate per le riunione con me che con mio padre. Molti tendono a sottovalutarmi e questo è un vantaggio per me”.

UN CAFFÈ CON IVANKA

Anche il tempo di Ivanka vale oro. Qualche settimana fa, la figlia del presidente aveva messo all’asta la possibilità di prendere un caffè con lei nella Trump Tower di New York o all’Hotel Trump Internacional di Washington. Il prezzo di partenza era 50mila dollari e i guadagni sono stati destinati alla Fondazione Trump che gestisce il fratello Eric Trump per finanziarie le ricerca dell’Ospedale St. Jude Children’s.

GLI AFFARI DI MELANIA

Anche la first lady Melania Trump è sotto osservazione per il connubio tra affari personali e l’attività governativa (Melania Trump ha persino pubblicato le linee di gioielli nella sua biografia sul sito della Casa Bianca). Inoltre, la moglie di Trump ha denunciato per danni il Daily Mail, per 150 milioni di dollari: in un articolo pubblicato lo scorso agosto si insinuava, infatti, che l’ex modella avesse lavorato come escort.

LA PROTESTA DI BUSINESS OF FASHION

Intanto, la rivista Business of Fashion ha creato un’iniziativa per protestare contro le politiche di Donald Trump alla Settimana della Moda a New York. In un articolo a firma del fondatore e direttore della pubblicazione, Imran Amed, si invita a modelli, stilisti, fotografi, truccatori e pubblico in generale a portare un foulard bianco come segno di “un mondo unito e inclusivo”. La protesta si chiama #TiedTogether e vuole rispondere al provvedimento di Trump sull’immigrazione. Il CFDA, in collaborazione con Planned Parenthood, distribuirà spille rosa e raccoglierà denaro per le associazioni di salute sessuale e riproduttiva a cui Trump ha tagliato i fondi.



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