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La partita politica del Super Bowl

Domenica 5 febbraio gli americani si piazzeranno davanti alla tv per seguire l’evento più atteso dell’anno: il Super Bowl. La finale di football americano si terrà al NRG Stadium, nella città di Houston, e vedrà lo scontro tra gli England Patriots e gli Atlanta Falcons. Ma il Super Bowl, come sempre, non parla soltanto di sport. Quest’anno sarà particolarmente denso di politica.

L’arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca si è fatto sentire anche nel Super Bowl. Per Shane Skov, ex linebacker della squadra 49ers, e oggi commentatore televisivo, nell’era Trump “la politica influirà sul rapporto con il football e l’Nfl. È un fenomeno che continuerà a crescere”.

L’ATTIVISMO DI LADY GAGA

La National Football League (Lega professionistica di football americano) ha smentito di avere invitato la cantante Lady Gaga a evitare commenti sulla politica durante la serata di domenica. L’artista è nota per il suo attivismo contro il presidente repubblicano e si pensa che approfitterà della vasta platea, 189 milioni di spettatori circa, per inviare un messaggio politico.

Secondo la Cnbc, lo spettacolo di Lady Gaga sarà il più costoso nella storia del Super Bowl, superando quello tenuto da Coldplay e Katy Perry: 10 milioni di dollari per 15 minuti di presentazione. Un articolo del sito Page Six sostiene che Lady Gaga canterà dal tetto dello stadio e il suo team è preoccupato per la sicurezza della cantante.

LE PUBBLICITÀ

Gli spot pubblicitari sono un altro must del Super Bowl. Trenta secondi di pubblicità costano circa 5 milioni di dollari. Le agenzie conservano le idee migliori per questo evento. In rete ci sono le anticipazioni di alcuni spot che vedono protagonisti Sia, Jason Statham, Gal Gadot e Lady Gaga. Ci sarebbe anche una pubblicità che rende omaggio a Easy Rider, prodotta dai fratelli Coen, e un’altra del marchio Budweiser, dedicata al fondatore, Adolphus Busch, immigrato tedesco, intitolata: “Quando nulla ferma i tuoi sogni”. Molto probabilmente quella di Budweiser non sarà l’unica pubblicità riferita a Trump e ai suoi ultimi provvedimenti.

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IL TIFO DEI PATRIOTS

Negli ultimi mesi, il quarterback della squadra San Francisco 49ers, Colin Kaepernick, è stato al centro delle polemiche perché rifiutatosi più volte di alzarsi durante l’inno degli Stati Uniti prima delle partite. Il giocatore voleva manifestare il suo malcontento per l’uccisione di persone di colore da parte della polizia americana. Ora, però, l’attenzione si è spostata su un altro giocare: Tom Brady, icona dei New England Patriots. Considerato uno dei migliori giocatori di football americano, Brady ha una stretta amicizia con Trump. Ha detto più volte che “conoscere qualcuno non significa essere d’accordo con tutto quello che fa e dice”, ma durante la campagna elettorale ha indossato un cappellino con lo slogan del candidato: “Make America Great Again”.

LA LETTERA DELL’ALLENATORE

In un comizio, Trump ha letto una lettera di Bill Belichick, allenatore dei Patriots: “Complimenti per questa incredibile campagna. Hai gestito la stampa negativa e ne sei uscito bene. Hai dimostrato di essere un grande lottatore, la tua leadership è incredibile. Ti ho sempre rispettato per la tua forza e perseveranza. Con fortuna, il risultato delle elezioni ci aiuterà a rendere l’America grande di nuovo”.

Il nome di Brady e dei Patriots è di nuovo nell’applicazione “BoycottTrump”.

L’AMICIZIA DEL PROPRIETARIO

Un altro membro dei Patriots che ha uno stretto rapporto con Trump è il proprietario della squadra Robert Kraft. In un’intervista ha detto: “Quando è morta mia moglie, Donald e Melania sono venuti al suo funerale in sinagoga e mi hanno chiamato ogni settimana per tutto un anno, il più deprimente della mia vita. Mi invitavano ad uscire, mi tirano su il morale. Trump è una delle cinque persone che mi è stata vicino”.

Martellus Bennett, tight end dei Patriots, ha invece detto che non andrà alla Casa Bianca in caso di vittoria, come è tradizione. In conferenza stampa ha detto: “Non sostengo la persona che vive lì”.

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