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Ecco dove (e perché) non si festeggia San Valentino

Rose, palloncini, cuori e frasi smielate riempiono ogni angolo questo 14 febbraio, giorno di San Valentino. L’origine di questa festa è un mistero. Secondo Focus, la tradizione di San Valentino come protettore degli innamorati risale all’epoca romana, quando Papa Gelasio I volle porre fine agli antichi riti pagani dedicati al dio della fertilità Luperco.

“Questi riti si celebravano il 15 febbraio” – si legge sul sito Focus.it – “e prevedevano festeggiamenti sfrenati ed erano apertamente in contrasto con la morale e l’idea di amore dei cristiani”. Così il Pontefice decise di spostarla al giorno precedente, cercando di convertirla nella festa del protettore degli innamorati.

SAN VALENTINO, MOTORE ECONOMICO

Oggi San Valentino è soprattutto una festa commerciale. In Italia, secondo la Confesercenti, 12 milioni di persone celebreranno questa giornata con il proprio partner, con una spesa media di 30 euro. Il 20 per cento degli italiani farà soltanto un regalo, mentre altri hanno organizzato viaggi e cene (67 per cento). I regali più ricercati: cioccolatini (29%) e fiori (22%). Solo il 6% gioiello.

BUSINESS NEI PAESI ISLAMICI

Nonostante si tratti di una festa incerta, anche nei Paesi islamici si sfruttava la celebrazione dal punto di vista economico. Era un’opportunità per promuovere prodotti e servizi. Dai primi giorni di febbraio, al mercato di Islamabad, capitale del Pakistan, alcuni commercianti cominciavano a vendere palloncini a forma di cuore e rose rosse. Mohammad Naveed, commerciante, commentò alla Cnn che aveva investito 2.000 dollari in fiori per questo 14 febbraio.

IL DIVIETO IN PAKISTAN

Ora rischia di perdere tutto: la Corte Suprema di Islamabad ha emesso ieri il divieto di celebrare San Valentino in tutto il Paese. Quindi, sono banditi annunci, messaggi, pubblicità e vendita di prodotti associati alla festa che non potrà essere celebrata in nessun “spazio pubblico o palazzo”. Il presidente del Pakistan, Mamnoon Hussain, aveva chiesto a febbraio del 2016 di non festeggiare il Giorno di San Valentino perché “non era parte della tradizione musulmana ma dell’Occidente”.

La decisione della corte arriva dopo la petizione di Abdul Waheed, che ha denunciato le promozioni del giorno di San Valentino come messaggi “in contro degli insegnamenti dell’Islam, per cui dovrebbero essere vietate immediatamente”. In Pakistan, molti cittadini considerano questa festa “amorale e parte della culturale occidentale”. Da anni, il partito islamico Jamat-e-Islami si mobilità contro questa ricorrenza.

LA DECISIONE DELL’ARABIA SAUDITA 

Il Pakistan è l’ultimo Paese islamico a vietare la festa di San Valentino. Nel 2008, l’Arabia Saudita la bandì sulle base delle prescrizioni della legge islamica. Secondo quanto ha spiegato lo studioso religioso Sheikh Khaled Al-Dossari a Foreign Policy, San Valentino “inneggerebbe ad un santo cristiano e si incoraggerebbero i ‘rapporti immorali’ tra uomini e donne non sposati”. Per gli islamici, San Valentino “rappresenta la cultura di un popolo coinvolto nell’umiliazione e nell’uccisione dei nostri fratelli e sorelle”.

I VALORI IRANIANI

In Iran, i negozi facevano affari il giorno di San Valentino, fino a quando il 6 febbraio del 2011 il governo annunciò che “simboli di cuori, mezzi cuori, rose rosse ed ogni attività che promuove questo giorno sono vietate”. “Onorare le celebrazioni straniere vuol dire diffondere la cultura occidentale in Iran. Il nostro Paese ha una civiltà antica e vari giorni per onorare la gentilezza, l’amore e l’affetto”, spiegò il politico Ali Nikou Sokhan.

LE LEGGI IN MALESIA, UZBEKISTAN E BELGOROD

In Malesia, il governo ritiene San Valentino incompatibile con la religione islamica per la presenza di “elementi cristiani” e la promozione di “comportamenti immorali”. Chi invece viola il divieto è punito con l’arresto. Il partito Parti Islam Se-Malaysia vuole che il divieto venga imposto anche ai cristiani che vivono in Malesia.

In Uzbekistan, San Valentino è considerata “una minaccia per i valori nazionali”, mentre a Belgorod, città della Russia occidentale, le autorità considerano la festa degli innamorati una minaccia alla “sicurezza spirituale” e promotrice della promiscuità. Ma comunque l’81% dei russi festeggia San Valentino.

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