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Benvenuti a Birmingham, culla inglese dell’estremismo jidahista

islam, Jidideh califfato, barcellona

Khalid Masood, l’artefice dell’attacco di Londra, risiedeva a Birmingham, dove oltre il 20% della popolazione è composta da musulmani, una percentuale che aumenta di molto in alcuni quartieri. Quartieri dove un terrorista può mimetizzarsi senza problemi. Non a caso, a Birmingham sono transitati due tra i più pericolosi terroristi dello Stato islamico: Abdelhamid Abaooud, il foreign fighter belga che era la mastermind dell’attentato di Parigi del 13 novembre 2015, e Mohammed Abrini, coinvolto nell’attentato di Bruxelles. Il 20% dei condannati per terrorismo in Gran Bretagna viene da Birmingham, che un quotidiano locale ha definito “Terror Central”.

Birmingham è inoltre la capitale dei foreign fighters britannici. Vi ricordate Jihadi John, il boia del califfo che decapitava davanti alle telecamere gli ostaggi stranieri? Era di Londra, ma era stato reclutato da un islamista di Birmingham. E qui vivevano uno dei finanziatori del mega-attentato dell’11 settembre 2001 e il primo kamikaze made in Britain.

Quando un commentatore di Fox News qualche anno fa parlò dei quartieri islamici di Birmingham come “no go zones”, aree in cui l’ingresso per i non musulmani è praticamente interdetto, fu subissato di critiche. Difficilmente oggi succederebbe lo stesso. Le enclave islamiche puntellano il paesaggio di tutta l’Europa, e sono spesso oggetto di polemica per la propensione dei loro abitanti ad autosegregarsi e vivere secondo costumi e regole propri, separati da quelli del resto della popolazione. Le si accusa di essere i rifugi ideali dei jihadisti, e non a torto: l’unico sopravvissuto dei tre commando che hanno fatto 130 morti a Parigi un anno e mezzo fa, Salah Abdeslam, si era rifugiato nella sua Molenbeek, a Bruxelles, dove è riuscito ad evadere le frenetiche ricerche della polizia per cinque lunghi mesi.

Il problema dunque si pone, e sarà bene affrontarlo con la dovuta fermezza, onde evitare che altre città europee, Italia inclusa, diventino fabbriche dell’odio e incubatrici di violenza.



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