Una cellula jihadista operante nel centro storico di Venezia è stata scoperta grazie a un’operazione coordinata tra la Procura Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Venezia, il Reparto operativo del Comando Provinciale di Venezia e la DIGOS della Questura di Venezia. Avevano in programma un attentato terrorista al Rialto, secondo gli inquirenti.
TERRORISMO A VENEZIA
Il blitz si è svolto stanotte. Dalle autorità sono stati individuati soggetti, dinamiche relazionali, radicalizzazione religiosa e luoghi di frequentazione. Sono state eseguite perquisizioni nel centro storico di Venezia, a Mestre e in provincia di Treviso.
La scorsa primavera, un uomo di nazionalità slovena ma residente in Friuli e Veneto è stato arrestato per essere un presunto “combattente straniero” dell’Isis e avere addestrato nel reclutamento aspiranti militanti dello Stato Islamico. Da quanto si legge su un articolo dell’8 maggio del 2016 del quotidiano La Nuova Venezia, “secondo gli specialisti del Ministero la strategia antiterrorismo sta cambiando dopo la serie di arresti avvenuta il 28 aprile, che ha portato in carcere sei persone per terrorismo jihadista nel triangolo Lecco, Varese, Milano. Tutti marocchini con cittadinanza italiana, il cui capo, Moutaharrik Abderrahim, un kickboxer, aveva ricevuto l’ordine di colpire l’Italia”.
La popolazione dell’Italia sta cambiando (qui l’articolo di Formiche.net sugli italiani convertiti all’Islam). E il Nord è un esempio delle attività del mondo musulmano nel territorio nazionale.
CONSIGLI PRATICI E IDEOLOGICI
Su Facebook c’è una pagina del Centro Islamico di Venezia/ Italia, dove si fa propaganda a favore della conversione all’Islam e si offre assistenza. Gli utenti chiedono a chi ci si può rivolgere per fare la circoncisione a Venezia e esprimono commenti politici contro chi critica la religione di Allah (ad esempio, il giornale Charlie Hebdo). C’è anche un post che consiglia combattere il raffreddore con l’hijama.
“Secondo la Sunnah, l’hijama è il miglior rimedio consigliato e usato dal Profeta (pace e benedizione su di lui). Il Profeta (pace e benedizione su di lui) ha detto: “In verità il rimedio migliore che avete è l’hijama…” [Saheeh al-Bukhârî (5371)]. Ha anche detto che durante la sua ascensione in Paradiso non passò accanto ad un angelo senza che gli dicesse: “Oh Muhammad, ordina l’hijama per la tua Ummah (nazione).” [Sahîh Sunan Tirmidhî (3479)]. Questo dimostra l’importanza e la grandezza di questa Sunnah. ‘Hijama’ in arabo deriva da ‘hajm’ che significa ‘aspirare’.Hijama è infatti il processo di applicazione di coppette su vari punti del corpo rimuovendo l’aria all’interno di esse per formare un vuoto”.
IL RUOLO DELLA DONNA
Per cercare di rimediare l’immagine negativa del trattamento che fa sulle donne l’Islam (qui l’articolo di Formiche.net su cosa dice il Corano su donne, divorzio e violenza domestica), la pagina del Centro Islamico di Venezia sostiene che “nell’Islam la donna non è responsabile del peccato originale”. E rimanda ad un articolo della pagina web Right Islam: “Nelle leggi islamiche, la donna ha la stessa responsabilità dell’uomo ed è – quando le condizioni di responsabilità sono tutte riunite: appartenenza all’islam, maturità, ragione – costretta agli stessi obblighi dell’uomo: preghiera, zakat, pellegrinaggio. L’unica differenza sta nel fatto che essa gode di alcuni alleggerimenti: viene dispensata ad esempio dalla preghiera, dal digiuno in periodo di mestrui e può compensare i giorni di digiuno perduti quando è ripurificata. Provvedimenti come si vede, che tengono conto del suo stato speciale”.
“La donna è uguale all’uomo riguardo alla natura umana – prosegue il sito – non è fonte di peccato (originale) né causa dell’espulsione di Adamo e di Eva dal paradiso, come gli eruditi delle precedenti religioni pretendono […] Come l’uomo, la donna ha diritto al rispetto, e la sua dignità va preservata; ogni individuo che la calunnia commette un peccato che Allah non mancherà di castigare: Allah dice al riguardo: ‘E coloro che accusano le donne oneste senza produrre quattro testimoni, siano fustigati con ottanta colpi di frusta e non sia mai più accettata la loro testimonianza. Essi sono i corruttori’ [Corano 24:4]”. Ci sono post che sottolineano il diritto della donna all’eredità islamica.
ARTICOLI E LIBRI PIÙ LETTI
“Che è questo libro che ha scosso il mondo? Il Corano è le parole di Allah, questa è la definizione su cui concordano tutti i scienziati, ma poi loro discordano su qualche questioni collaterali, ma la cosa più importante qui è la definizione su cui concordano: Il Corano è le parole di Allah. È una verità importantissima da riflettere […]”, si legge sulla pagina Facebook del Centro Islamico di Venezia.
“I benefici di usare la Siwak… o… miswak”; “I benefici sanitari della circoncisione”, “La preghiera islamica si può fare in posti come…”; “L’Islam è la mia forza nel campo da gioco e fuori”, sono alcuni degli articoli più letti del sito. Tra i libri della biblioteca digitale più consultati ci sono “Amo mia moglie” di Sahih AlBokhary (Categoria: La Sunnah); “Muhammad il naturale successore di Cristo” (Categoria: La biblioteca del sito) e “Il muwatta dell’imam Malik” (Categoria: Giurisprudenza Islamica).
GLI ITALIANI MUSULMANI
Il sito riprende un articolo di Francesca Paci tratto dal Aluka.net su “L’esercito di italiani che prega Allah”: Tra bisogno di spiritualità e nuove paure, cresce il numero di chi abbraccia questa religione. Ma al di là dei fatti di cronaca, chi sono i protagonisti di questa rivoluzione silenziosa?”. Un altro articolo riprende uno studio della Fondazione Ismu sulla “nuova composizione della popolazione lombarda e sulla fede religiosa che la contraddistingue”. Il dato principale, secondo il report, è che oltre un musulmano su quattro vive in Lombardia: fra tutti gli immigrati in Italia di fede islamica, secondo le ultime stime, il 26% è arrivato nella nostra Regione”.
Così, la campagna propagandistica del sito è quella della conversione. Vengono riportate storie di persone che hanno abbracciato la fede islamica, esaltando il lato positiva di questa scelta religiosa. In uno dei grafici pubblicati sulla Pagina Facebook del Centro Islamico di Venezia si legge: “Siamo deboli, poi Allah ci ha esaltato e ci ha reso potenti con l’Islam, se cerchiamo la potenza lontano dall’Islam, Allah ci umilia”. E anche “Credere in un solo Dio è la pietra angolare dell’Islam”.
C’è anche una campagna grafica per promuove l’uso dell’arabo sull’italiano. Non dire “grazie”, “ciao”, “bye-bye”, “woow”, “uffa”, “boh”, ma…parla in arabo. La pagina mette a disposizione una chat online per fare qualsiasi domanda sull’Islam. Ha avuto circa 6355799 visite.