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Cosa farà Unicredit con gli Npl

In attesa che arrivi sul mercato il portafoglio di Banca Mps, Unicredit dovrebbe concludere lo smaltimento dei 17,7 miliardi di non performing loans entro la metà dell’anno.

Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, infatti, a giugno potrebbe partire la cartolarizzazione con garanzia pubblica (gacs) allestita separatamente da Fortress Investment Group e da Pimco.

Proprio in queste settimane è in corso il lavoro preparatorio sui portafogli (ancora in carico a Unicredit), che si concluderà nella prima metà di maggio. A quel punto la palla passerà alle agenzie di rating, che in meno di un mese potrebbero valutare l’emissione. Il tempismo sarà fondamentale, visto che la banca guidata da Jean Pierre Mustier, (nella foto), punta a deconsolidare l’intero stock entro la metà dell’anno e dunque i progetti dovranno procedere in parallelo. Oltretutto per richiedere la gacs è necessario che la banca originator completi il deconsolidamento integrale del portafoglio in oggetto.

L’operazione costruita da Morgan Stanley e Unicredit Cib (mentre Mediobanca ha affiancato Fortress) prevede comunque che l’istituto resti azionista del veicolo cui saranno ceduti i portafogli. L’obiettivo è insomma non cedere tutto il valore a operatori terzi, ma realizzare una partnership che consenta di estrarre valore nel tempo. Al contempo il deconsolidamento contribuirà ad abbattere il totale dei deteriorati lordi non-core a 19,2 miliardi al 2019 dai 56,4 miliardi di fine settembre 2016.

Intanto va segnalato che Mustier ha investito poco più di 4 milioni di euro in azioni e obbligazioni dell’istituto. In particolare, il banchiere francese ha acquistato sul mercato 140.548 titoli per circa 2 milioni. A ciò si è aggiunto un ulteriore investimento su un bond perpetuo del gruppo per un investimento di 2,17 milioni di euro.

Se la strada per Unicredit è tracciata, gli investitori restano in attesa di capire quali saranno le prossime mosse di Mps. La banca senese deve infatti deconsolidare un portafoglio molto più sostanzioso, pari ad almeno 28 miliardi di valore nominale.

Anche se la trattativa con Bce e Dg Comp etition della Commissione Ue resta aperta con esiti tutti da definire, l’istituto starebbe comunque per avviare l’asta per la cessione.

In tempi brevi gli advisor Mediobanca e Lazard potrebbero inviare agli investitori i teaser, cioè le lettere di invito, passo iniziale del processo di dismissione. Già oggi il dossier è sul tavolo di alcuni grandi investitori internazionali specializzati nel mondo distressed, come Cerberus, Pimco, Apollo e Fortress, ma altri soggetti potrebbero aggiungersi.

(Articolo pubblicato su Mf/Milano Finanza, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi)

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