“Aprirò il centro di operazioni a Barnaul come il protagonista del film The Mask! Bellissimo. Anche i miei denti sono verdi!”, ha scritto Alexei Navalny sul suo account Twitter @navalny. L’oppositore russo ed attivista anti-corruzione era stato attaccato a marzo con una pittura verde che resta sulla pelle diversi giorni. Il liquido, chiamato Zelyonka, è molto usato in Russia ed è stato rovesciato sul dissidente quando si trovata nella città di Barnaul, in Siberia, per aprire la sede della campagna elettorale per le presidenziali del 2018. Navalny è stato di nuovo arrestato ieri (la prima volta è successo nel 2013) in una protesta contro il governo russo a Mosca insieme ad altri 800 manifestanti.
L’ACCUSA DEL BLOGGER
Tre settimane fa, il blogger dissidente ha pubblicato un video di 49 minuti svelando il patrimonio nascosto del premier russo Dmitrij Medvedev di circa 70 miliardi di rubli (1,2 miliardi di dollari) e una serie di altri casi. In un dossier elaborato dalla sua Fondazione di Lotta contro la Corruzione (FBK), indica tutte le proprietà intestate a prestanome del premier: conti offshore, piste da sci private, ville con piscina ed eliporti, una villa in Toscana con tanto di azienda vinicola.
[youtube width=”800″ height=”344″]http://www.youtube.com/watch?v=qrwlk7_GF9g[/youtube]
LA REAZIONE DEL GOVERNO
Il portavoce di Medvedev, Natalya Timakova, ha detto che le denuncia di Navalny fanno parte di una campagna elettorale, per cui “sarebbe insensato commentare attacchi di propaganda”. Dmitri Peskov, segretario di stampa del presidente russo, ha detto che il Cremlino non conosce i dettagli di questo dossier e pensa che si tratta di “un’invenzione di un cittadino condannato”. Il Comitato Anticorruzione della Duma Statale ha dichiarato che non prevede nessun tipo di reazione o indagine”.
Intanto, il video di Navalny postato su Youtube il 2 marzo ha avuto più di 12 milioni di visualizzazioni.
LA METODOLOGIA DELL’INDAGINE
Nonostante le proprietà indicate nel dossier hanno muri di tre metri di altezza, la fondazione è riuscita ad avere immagini video raccolte con i droni. La prima fase dell’indagine si basa su dati di acceso pubblico: certificati di registri di proprietà, registri di persone giuridiche, siti web e social network. Secondo molti giornalisti e blogger, questo è il video più impattante ed efficace della fondazione.
I PRESTANOME DI MEDVEDEV
Il dossier del blogger dissidente punta il dito tra gli altri contro Ilya Yeliseyev, vicecapo di Gazprombank e compagno di classe di Medvedev. Sarebbe lui, secondo il dossier di FBK “l’uomo di fiducia principale del primo ministro e il punto forte della rete di corruzione”. Per l’emittente radio Echo Moskvy, “non ci sono prove di un legame tra Yeliseyev e Medvedev, oltre una vecchia amicizia”.
In quel “club di persone e imprese alleate e amici di lunga data”, ci sono anche altri compagni di studio del premier, parenti tra cui il cugino Andréi Medvedev e una serie di fondazione di beneficenza. Sarebbero a nome loro diverse proprietà immobiliari del premier russo a Mosca, San Pietroburgo, Sochi e anche in Toscana. Navalny dice di avere le prove che dimostrano la proprietà di Medvedev e criticò l’indifferenza del pubblico di fronte alla corruzione divampante in Russia.
L’AZIENDA VINICOLA IN TOSCANA
Secondo un articolo pubblicato dal Corriere della sera, la villa di Medvedev in Toscana è molto rinomata nel Chianti, l’Aiola: “I 36 ettari di vigneti furono un tempo di proprietà del segretario del Pli, Giovanni Malagodi. Poi, nel 2012, gli eredi la cedettero a dei misteriosi russi che in zona non si vedono quasi mai. La tenuta produce centomila bottiglie l’anno di chianti classico e, secondo il sito Internet, può essere visitata su prenotazione”.
Medvedev non nasconde la ricchezza nella quale vive. Nel suo account Instagram pubblica video e fotografie di posti di lusso, senza però dire dove si trova esattamente.
I COMMENTI DEGLI ESPERTI
Secondo il politologo russo Konstantin Kalachov, la questione che solleva il video non è se Medvedev è corrotto o meno, ma chi ha incaricato la fondazione di Navalny di preparare questo dossier: “Gli interessati possono stare dentro o fuori dal Cremlino […] Il presidente non farà nulla, ma questi attacchi non favoriscono di certo la posizione di Medvedev”. Per l’avvocato di Transparency International Russia, Denis Primakov, dal punto di vista legale il materiale non dimostra che quelli immobili e imprese appartengano al premier: “Dal punto di vista giornalistico può essere una prova, ma legalmente non lo è. La Fondazione di Lotta contro la Corruzione descrive il sistema, quello che c’è nella superficie. Si tratta di una supposizione, ma non di una prova. Non c’è una consistente base probatoria”.