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Chi è Geert Wilders e com’è nata l’ossessione per Islam e Corano

Nel 2008 Geert Wilders (oggi candidato alle elezioni in Olanda e all’epoca deputato), fece un documentario per sconfiggere l’Islam, mostrando il lato oscuro del Corano. Raccogliendo alcuni dei capitoli più controversi del libro sacro dei musulmani, Wilders criticava con un cortometraggio diffuso su internet la pervasività che stava prendendo quella religione in Olanda. Il documentario si chiama “Fitna” e, prendendo spunto dall’attacco alle Torri Gemelle dell’11 settembre del 2001 a New York e dall’attacco alla stazione di Atocha a Madrid dell’11 marzo del 2004, seleziona rapporti giornalistici che descrivono le crudeltà compiute dai radicali islamici in Europa durante gli ultimi anni.

FITNA, IL DOCUMENTARIO DI WILDERS SUL CORANO

Il film, postato inizialmente nella pagina web del Partito per la libertà ma molto diffuso successivamente in rete, presenta alcuni scritti del Corano recitati in arabo e interpreta la giustificazione che danno gli islamici a molte barbarie terroristiche. Le immagini degli attentati e la decapitazione di un ingegnere britannico servono da sfondo a descrivere tutto ciò.

Dalla classifica degli infedeli si passa al trattamento riservato alle donne (qui l’articolo di Formiche.net su cosa dice il Corano sulle donne, il divorzio e la violenza domestica). Una bambina di circa tre anni chiamata Basmallah dice alla telecamera di essere musulmana e di considerare gli ebrei “porci” perché lo dice il Corano. C’è anche un gruppo di musulmani che spiega l’islamizzazione dell’Olanda.

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LA MORTE DI THEO VAN GOGH

Un’altra parte di “Fitna” è dedicata alle vittime degli estremisti islamici. C’è un’immagine del cadavere di Theo van Gogh e del suo assassino che confessa che commetterebbe ancora il delitto. Van Gogh è il regista di un film intitolato “Sottomissione”, che criticava l’oppressione delle donne islamiche. È stato ucciso nel 2004. La co-produttrice di “Sottomissione”, Ayaan Hirsi Ali, deputata olandese di origine somala, è tuttora nella mira dei fondamentalisti islamici.

L’assassinio di Van Gogh per mano di un estremista islamico è uno degli episodi che segnò la vita di Wilders, definendo il suo successivo percorso politico. L’altro evento drammatico è stato l’assassinio del politico Pim Fortuyn, molto critico verso l’Islam, nel 2002. Questa volta ad ucciderlo è stato un attivista e ambientalista olandese.

LA NASCITA DEL PARTITO PER LA LIBERTÀ

Dopo la morte di Van Gogh, Wilders si è svincolato del Partito popolare per la libertà e la democrazia (Vvd), il movimento con cui fece i primi passi nel mondo della politica nel 1997 come consigliere municipale a Utrech e dopo come portavoce parlamentare. In quel momento è nato il suo Partito per la libertà. Gli ultimi sondaggi sostengono che il movimento di Wilders è secondo con il 15,7 per cento, ed il Partito popolare per la libertà e la democrazia (Vvd), pur essendo primo, ha solamente il 16,3 per cento. È poco probabile che Wilders diventi primo ministro dell’Olanda, dato il sistema di coalizioni del Paese. Ma per molti analisti ha già vinto le elezioni per la forza politica e l’influenza del suo discorso in Olanda e in Europa.

UNA VITA SOTTO SCORTA

Dopo la morte di Van Gogh sono aumentate le minacce di morte contro Wilders. Vive sotto scorta, con una giacca anti-proiettile e si muove con un’auto blindata. È sposato con Krisztina Marfai Arib dal 1992, ma i due si possono vedere soltanto una volta alla settimana per motivi di sicurezza.

Wilders è un politico professionista con più di 20 anni di esperienza. Sta rivoluzionando la politica olandese con il suo discorso populista che si basa fondamentalmente sulla guerra contro l’Islam. Il programma elettorale si riassume in una sola pagina: “l’Olanda deve tornare a essere nostra”. Il primo punto è cancellare l’Islam dall’Olanda, chiudendo tutti i centri di rifugiati e le moschee, vietare il velo e il Corano. Wilders propone di chiudere le frontiere agli immigrati provenienti da Paesi musulmani.

Il secondo punto propone un referendum per fare uscire l’Olanda dall’Unione europea. Altri aspetti, ancora più populisti, prevedono l’abbassamento degli affitti, dell’età pensionabile, delle tasse e delle imposte di circolazione.

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