Costerebbe un miliardo allo Stato il fallimento della trattativa fra azienda e sindacati sul futuro di Alitalia. E’ la stima del governo subito dopo il pre-accordo fra le parti. Ecco tutti i dettagli e i numeri.
LE PAROLE DI CALENDA
Il preaccordo firmato nella notte su Alitalia “è positivo”. Così il ministro dello Sviluppo, Carlo Calenda, a 24Mattino su Radio 24, avvertendo però che “se l’operazione dovesse fallire tutti i costi finirebbero sullo Stato”, e si tratta di “più di un miliardo”. Se l’accordo sarà “approvato dai sindacati, condizione per le banche di mettere le risorse, lo Stato italiano attraverso Invitalia potrà dare una garanzia se le cose dovessero andare male nel 2018”.
COSA PREVEDE IL PREACCORDO
Alitalia e i sindacati hanno raggiunto una sorta di preaccordo, in cui le parti hanno preso atto di una serie di elementi e concordano su una serie di misure tra cui la riduzione degli esuberi tra il personale di terra a tempo indeterminato da 1.338 a 980 e la riduzione del taglio degli stipendi all’8%. Il verbale verrà firmato dopo il referendum tra i lavoratori.
L’IMPEGNO DI AZIONISTI E BANCHE
Nel verbale, inoltre, si premette che: l’azienda attraversa una crisi economico-finanziaria, che un gruppo di azionisti e finanziatori propone una ripatrimonializzazione dell’azienda per circa 2 miliardi di cui 900 come nuova finanza, che il cda ha approvato un piano che prevede crescita dei ricavi e una significativa riduzione dei costi di cui circa un terzo riferito al costo del lavoro, che l’immissione di risorse finanziarie e’ propedeutica al rilancio della società.
IL VERBALE
Nel verbale, in particolare, si evidenzia, oltre alla riduzione degli esuberi e al minor taglio degli stipendi per il personale di volo, la necessità di accelerare la crescita dei ricavi, in particolare inserendo nuovi aerei per il lungo raggio. Per quanto riguarda gli esuberi, la riduzione avviene attraverso: superamento del progetto di esternalizzazione nelle aree di manutenzione e altre aree; ricorso alla cigs entro maggio 2017 per due anni; l’attivazione di riqualificazione e formazione; misure di incentivazione all’esodo; miglioramento della produttività ed efficienza con rinvio in azienda entro maggio 2017 per la definizione.
IL PERSONALE
Per quanto riguarda il personale navigante, poi, sono previsti: scatti di anzianità triennali con primo scatto nel 2020; tetto all’incremento retributivo in caso di promozione pari al 25%; per i neo assunti applicazione del contratto Cityliner; riduzione dei riposi annuali da 120 a 108; esodi incentivati dei piloti e assistenti di volo; prosecuzione della solidarietà fino al la scadenza prevista per legge, 24 settembre 2018.