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Ecco la linea politica di Articolo 1-Mdp tra piroette e slogan poco renziani

Pierluigi Bersani e Miguel Gotor

Sostegono il governo Gentiloni, strizzano l’occhio ai grillini e, poi, votano per il candidato di Alfano alla commissione Affari Costituzionali del Senato. La linea politica seguita dagli esponenti di articolo 1-Movimento democratico progressista – il movimento fondato da Pierluigi Bersani, Roberto Speranza e Massimo D’Alema – nelle ultime settimane non ha certo brillato per coerenza eppure, spulciando il loro sito ufficiale, gli intenti sembrano chiari.

IL MANIFESTO

Il loro manifesto dei valori si prefigge di “contrastare il populismo e l’avanzata delle forze antisistema e della destra isolazionista e reazionaria” e pertanto Mdp opera per “ricostruire un centrosinistra plurale, non soffocato da ambizioni leaderistiche e da pretese di arrogante autosufficienza che inevitabilmente porteranno alla vittoria dei nostri avversari”.

I CAPOSALDI

I punti di riferimento dei bersaniani sono, dunque, “i valori costituzionali dell’antifascismo” e “l’esperienza dell’Ulivo”, ma senza rinnegare “il progetto di una grande forza unitaria del centrosinistra”. “Vogliamo essere da stimolo affinché il Partito democratico riprenda questo cammino arrestando la sua deriva neocentrista”, si legge ancora nel manifesto dei valori. Frasi che parlano dritte all’elettorato democrat e che, al di là del politichese, hanno un sottotesto ben preciso: “Non siamo noi ad aver abbandonato il Pd ma è il Pd che ha abbandonato sé stesso affidandosi totalmente a Renzi e virando così tanto al centro da diventare quasi un partito di centrodestra, noi siamo quelli della sinistra vera che difende i lavoratori”.

DOSSIER LAVORO

Il punto principale del programma politico di Mdp è la valorizzazione del lavoro così come i padri costituenti lo intendevano quando hanno scritto e pensato l’articolo 1. Per i bersaniani – si legge nel manifesto valoriale – “il lavoro stabile e giustamente remunerato è la prima garanzia per un’equilibrata costruzione del sé e per un progetto di vita pienamente agito e realizzato. Per questo ci accorgiamo della sua importanza soprattutto quando non c’è”. Manifesto nel quale l’abolizione dei voucher e il sostegno ai referendum della Cgil vanno di pari passo al recupero del rapporto con le periferie “politiche, sociali, culturali e antropologiche, che oggi compaiono soltanto nella parola spirituale di Papa Francesco”.

SPINGERE GLI INVESTIMENTI

Uno dei punti fondamentali del programma di Mdp è pertanto la revisione del “Jobs act, sia sul fronte dei licenziamenti disciplinari, sia di quelli collettivi”. Mdp, nel suo programma, si impegna, inoltre, ad aumentare in 3 anni il Pil di mezzo punto puntando sugli investimenti pubblici, principalmente al Sud e più in generale rivolti alla messa in sicurezza del territorio, alla prevenzione contro il dissesto idrogeologico ed interventi simili.

CAPITOLO SANITA’

In campo sanitario la nuova forza di sinistra si propone di riclassificare le prestazioni minime di assistenza e di “eliminare gradualmente il cosiddetto superticket introdotto dal governo Berlusconi che ha avuto l’effetto di rendere più costoso il servizio sanitario pubblico rispetto a quello privato”. E, per finire, Mdp mette sul piatto un miliardo di euro in più per contrastare la povertà, il controllo della spesa nella pubblica amministrazione e la lotta all’evasione fiscale con la fine dei “condoni ai grandi evasori che portano i capitali all’estero”. Temi evergreen che trovano posto in ogni programma politico di ogni buon nuovo partito di sinistra, ma non è detto che portino anche voti…

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