Il tema del rapporto tra politica e social network è di grande attualità, essendo proprio la politica uno dei settori in cui è stato più violento l’impatto dello sviluppo di internet e delle nuove tecnologie in generale: la tecnica, nel dibattito pubblico, ha influenzato le discussioni sulla natura stessa della democrazia. L’innovazione portata da nuovi soggetti politici come il Movimento 5 Stelle risiede, in buona parte, nel modo in cui si pone al centro dei programmi non solo l’obiettivo dell’azione politica ma anche il mezzo attraverso cui questo deve essere individuato e selezionato.
Oltre a diventare sede virtuale del confronto, i social network si tramutano nel simbolo della disintermediazione, strumento per la rottura dei filtri tra poteri pubblici e cittadini, fino a proporsi come vero e proprio motore della democrazia diretta. A prescindere dalla visione politica del candidato è quindi impossibile, oggi, rinunciare all’uso dei social network in una campagna elettorale.
Vero è che, ed è d’obbligo specificarlo in un testo che si occupa primariamente di campagne elettorali locali, quando la competizione si svolge in enti di dimensioni ridotte l’impatto dei social media sulla campagna si affievolisce a vantaggio di un recupero dell’elemento umano, tuttavia possiamo affermare che il ricorso agli strumenti della rete sia opportuno in qualsiasi realtà che superi i 10mila abitanti, rivelandosi tanto più decisivo quanto più è vasto il bacino elettorale.
Vale quindi un’avvertenza già accennata nei paragrafi precedenti: se da un lato è chiaro che la comunicazione politica non può più ignorare i social network, dall’altro risulta inadeguato, specie nel locale, un approccio che basi la campagna elettorale prevalentemente su essi. Sebbene siano un utile (ed economico) mezzo per entrare in contatto diretto con l’elettorato, il loro impatto comunicativo è infatti inevitabilmente attutito – e a rischio di perdersi nell’eco di molte voci – se non sostenuto da altre forme di impegno quali (almeno a livello locale) il porta a porta. Sul tema dell’influenza dei social media nelle trasformazioni sociali, segnaliamo l’utilissimo ed esaustivo studio proposto da Cavallo e Spadoni nel volume I social network. Come internet cambia la comunicazione.
Un’opportuna strategia di comunicazione politica, cui accenno qui brevemente, consiste nell’affiancamento dell’uso dei social network a quello dei media tradizionali, come per esempio la televisione. Un personaggio politico che si è distinto per la capacità di integrare perfettamente queste due forme di comunicazione è senza dubbio Matteo Renzi, protagonista di un approccio completamente nuovo nei confronti della televisione.“la televisione rimane il principale attore nel dettare l’agenda, ma i nuovi media contribuiscono alla costruzione della discussione pubblica attraverso un’attività di frame e re-frame, spostando il discorso online e costringendo la televisione ad adattarsi alle continue evoluzioni che ne scaturiscono, in un circolo continuo che non si esaurisce mai”.
Viviana Solari
Memorandum al candidato.
Come guadagnare consenso. Il manuale per il candidato di successo
Edizioni Accademiche Italiane 2017, pp. 108 euro 31,90