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Cosa prevede il programma di Le Pen su Europa, economia e istituzioni

MARINE LE PEN

Voci delle ultime ore la vedono in testa nei sondaggi, molto più di quanto si potesse pensare (o temere). Incoraggiata dalla sorprendente vittoria di Donald Trump e dall’ascesa delle destre europee, Marine Le Pen è convinta più che mai che il suo momento sia arrivato.

La decisione di correre alle elezioni abbandonando la storica fiamma del Fn e puntando su “Marine Presidente” è strategica. Dichiara la rottura con un passato scomodo e sottolinea la marcata personalizzazione del leader visto il successo conquistato dalla candidata a livello nazionale ed europeo.

«LA RIVOLTA GLOBALE DELLA GENTE»

Le elezioni in Francia saranno il prossimo passo della «rivolta globale della gente». Non ha peli sulla lingua Marine Le Pen. Ed è altrettanto sfrontato il suo programma che, declinato in 144 misure, risulta di difficile classificazione in quanto insegue l’obiettivo di allargare la base elettorale.

Ecco nel dettaglio cosa prevede la posposta della 49enne leader nazionalista su Europa, istituzioni ed economia.

FRANCIA FUORI DALL’EUROPA E DALL’EURO

«L’Unione europea morirà perché la gente non la vuole più». Marine Le Pen usa toni forti contro l’Europa e promette la rinegoziazione dei trattati e l’attuazione di due referendum: uno sull’uscita della Francia dall’UE – quella ribattezzata da lei “Frexit” – sei mesi dopo l’inizio dei negoziati europei e l’altro per abbandonare la moneta unica e tornare al franco.

«Senza sovranità monetaria non è possibile proteggersi o far nulla – ha affermato durante la presentazione del programma in vista della corsa all’Eliseo. «Rimanendo nell’euro si paralizza la nostra economia, si mantiene la disoccupazione di massa e si dà all’Ue la leva per imporre le sue visioni, le sue linee guida inette, i suoi milioni di migranti».

SOSPENSIONE DI SHENGEN

La posizione della leader nazionalista è netta su Shengen: «Se vincerò, la prima cosa che farò sarà sospendere immediatamente le regole di Schengen: ristabilirò i controlli alle frontiere». Aveva dichiarato durante l’intervista con l’ex leader dello Ukip Nigel Farage. «Non possiamo continuare a vivere con questa pressione migratoria». «Non voglio avere una direttiva europea che dà la priorità agli stranieri perché costano meno dei lavoratori nazionali. Questo non ha niente a che vedere con ostilità o razzismo, è solo buon senso», spiega poi Le Pen, parlando delle ragioni per bloccare ulteriori arrivi in Francia.

FRANCIA FUORI DALLA NATO

La leader nazionalista vorrebbe uscire anche dalla Nato e che a difendere il territorio sia esclusivamente l’esercito francese. Per questo l’obiettivo è rigenerare l’industria della difesa aumentando le spese militari al 3% del Pil. 

PROTEZIONISMO INTELLIGENTE E PATRIOTTISMO ECONOMICO

Marine Le Pen vuole creare un “protezionismo intelligente” per favorire le aziende francesi, vietando l’importazione e la vendita di prodotti provenienti dall’estero che non soddisfano gli standard imposti ai produttori francesi e tassando del 3% i prodotti importati. Istituire un “patriottismo economico” per essere liberi di vincoli imposti dall’Europa. Inoltre vuole introdurre una tassa su ogni lavoratore straniero, abbassare l’età pensionabile a 60 anni con 40 anni di contributi, abbassare del 10% le tasse per i primi tre ceti meno abbienti e tornare all’universalità degli assegni familiari.

INTRODUZIONE DEL PROPORZIONALE E RIDUZIONE DEPUTATI

Nella sezione “La Francia libera” del suo programma Marine Le Pen, fa presente la sua volontà di creare un referendum di iniziativa popolare, valido con la raccolta di 500 mila firme, di introdurre il proporzionale in tutte le elezioni – all’Assemblea nazionale con un premio di maggioranza del 30 per cento dei seggi per la lista che arriva in testa e una soglia di sbarramento al 5 per cento –, e di ridurre il numero dei deputati da 577 a 300 e il numero dei senatori da 348 a 200.

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