Ultima tappa domani a Catania del Google Cloud Next 2017, l’evento dell’anno organizzato dal gigante di Mountain View per illustrare le ultime tendenze in tema di cloud, smart data, virtual machine, machine learning e altri temi “caldi” del mondo hitech. Per l’Italia gli appuntamenti sono stati a Treviso, Torino e Roma e l’evento è stato organizzato da Noovle, principale premier partner italiano di Google Cloud e fra i primi 50 nel mondo. Tanti i clienti che hanno illustrato le loro case studies: aziende italiane che hanno spiegato come utilizzano i prodotti di Google e quali vantaggi ne ottengono.
CLOUD PER LA COMPETITIVITÀ
Secondo Google la tecnologia cloud permette alle imprese un salto di qualità verso innovazione, efficienza e connettività, portandole nella quarta rivoluzione industriale, quella basata sulle tecnologie digitali, come ha sottolineato Paolo Vannuzzi, presidente di Noovle. Il digitale non trasforma solo i processi in azienda e i paradigmi del mercato ma la relazione con l’utente finale, che è sempre più interconnesso e informato. Anche gli oggetti e i luoghi sono sempre più connessi a Internet e interagiscono con il mondo circostante, trasferendo dati e informazioni: big data, analytics e Internet of things sono gli ambiti su cui si gioca il futuro. Le aziende sono chiamate ad essere veloci e flessibili e a realizzare soluzioni altamente innovative e creative che integrano tutta una serie di fonti di dati e offrono un unico punto di visione e di accesso. I nuovi modelli di machine learning e gli algoritmi predittivi permettono di anticipare e intercettare i trend di cambiamento e fornire efficienza e reattività a tutta la filiera: si fa sistema e si diventa più competitivi.
I CLIENTI ITALIANI
Nelle tappe italiane del Google Cloud Next 2017 sono intervenuti esponenti di Google Cloud e Noovle e sono stati illustrati casi di successo attraverso la testimonianza di una serie di realtà nazionali, come Fondazione OIC, Agenzia Roma servizi per la Mobilità (intervenuti a Roma), Università degli Studi di Torino, Sorgenia, Lastminute.com (intervenuti a Torino). Ma la lista dei clienti è lunga e include, solo per citare alcuni nomi, Università degli Studi di Trento, Università di Palermo, Azienda ospedaliero universitaria Meyer, Blasteem, Jobtome, BPER Banca, Nomination Italy, Heopli, DeAgostini, Caf, Publiaqua.
I clienti di Google, che in Italia possono contare sul supporto tecnologico di Noovle, il premier partner di Big G che offre consulenza su Ict e cloud, hanno raccontato il processo di migrazione verso Gmail, le app e gli altri prodotti di Google: i grandi vantaggi percepiti, oltre ovviamente al fatto che usando i servizi sul cloud non sono necessari gli investimenti in server proprietari, sono la facilità e la semplicità nella collaborazione tra team in azienda, la scalabilità e la flessibilità degli strumenti che permettono alle imprese di crescere in poco tempo creando progetti in pochi giorni, modificandoli altrettanto rapidamente se necessario, e in generale di adattare le risorse tecnologiche in base alle esigenze, ai budget, al volume di business e alle persone che in un dato momento sono a disposizione in azienda.
INFRASTRUTTURA E PRIVACY GARANTITI
Se il cliente che migra su Google Cloud non deve affrontare i costi iniziali in infrastrutture e può gestire le risorse in modo scalabile, dietro questa flessibilità ovviamente c’è la colossale infrastruttura proprietaria di Google. L’azienda di Mountain Vioew offre una serie di prodotti che vantano complessivamente un miliardo utenti nel mondo, come ha ricordato Andrea Ulisse, Solutions Engineer di Google Cloud, e non a caso Google è il più grande produttore mondiale di server, mega-computer costruiti e progettati da Google che aziende terze possono usare per conservare e gestire i loro dati. Google possiede anche fibra ottica su cui fa viaggiare i dati suoi e dei clienti, cavi di proprietà di Google – l’ultimo progetto realizzato è quello che collega California e Giappone con fibra ottica sottomarina. Preoccupati di che fine fanno i vostri dati che consegnate a Google? “Ci allineiamo a tutte le normative vigenti, come il Privacy Shield e le norme sulla protezione dei dati in Ue”, ha assicurato Ulisse; “anzi, nel 2017 realizzeremo in Europa 3 nuovi datacenter, a Francoforte, Londra e in Finlandia, per conservare i dati dei clienti europei. Comunque, il dato e la proprietà intellettuale restano del cliente, nulla è di Google, e i dati, se non altrimenti specificato, vengono cancellati dopo un tot di giorni. Nulla resta nel Google Cloud se non quello che ci chiede il cliente”.