Lo aveva detto l’eurodeputato, ed ex leader dell’Ukip in Gran Bretagna, Nigel Farage: “L’ideologia del Front National di Marine Le Pen è socialista, molto ma molto socialista”. Durante un dibattito televisivo tra Jean-Marie Le Guen, Segretario di Stato ai Rapporti con il Parlamento e la leader del Front Nation, trasmesso da BFM TV, la conduttrice ha chiesto alla candidata alla presidenza dell’esistenza di una nuova forma di social-nazionalismo. Le Pen ha risposto positivamente aggiungendo che il “nazional-socialismo è socialismo”.
IL SOCIALISMO DEL FRONT NATIONAL
In un articolo intitolato “Il Front National e il nuovo volto del socialismo” pubblicato sul sito Contrepoints.org, si analizzano alcuni punti del programma elettorale che non appaiono affatto di destra ma che ricordano invece il vecchio partito socialista francese: “Al Front National non basta scegliere una rosa blu come suo emblema. Il socialismo di questo partito non può più nascondersi! […] Il Fronte Nazionale non è un partito di estrema destra. Ed è vero! […] Cerchiamo di guardare il programma ufficiale del Fronte Nazionale”.
DALLO STATO ALLA RIPRESA ECONOMICA
Il lato “socialista” del programma elettorale di Le Pen emerge da cinque punti principali: “Autorità dello Stato”, “Futuro della nazione”, “Politica estera”, “Ripresa economica e sociale” e “Rifondazione repubblicana”.
Sulla funzione dello Stato, il programma di Le Pen riprende i temi classici di un partito nazionalista: il primato francese, la restaurazione del potere dello Stato e la difesa della nazione. Tuttavia, secondo l’analisi di Contrepoints.org, il Front National è a favore del trasferimento graduale allo Stato di competenze relative al trasporto regionale. “Non soddisfatto che il trasporto sia gestito dallo Stato, il FN vuole una maggiore centralizzazione. Un modo di vedere tipicamente socialista”, si sottolinea nell’articolo.
GESTIONE DELLA SOCIETÀ
Inoltre, ci sono anche altre proposte di ispirazione socialista, soprattutto in materia economica: il pieno controllo delle tariffe per le famiglie e le imprese in settori strategici, la separazione per legge tra banche commerciali e banche d’investimento, una tassa globale sulle transazioni finanziarie, prezzi unici per i libri, una politica energetica ecologica e nuovi dazi doganali. “Si sente una corrente socialista, se davvero intendiamo il socialismo come un’ideologia che vuole governare la società in diversi ambiti, in particolare l’economia”, conclude l’articolo.
“IL MANIFESTO” NEL PROGRAMMA DI LE PEN
Secondo Contrepoints.org, il Front National ha applicato nel programma otto dei dieci comandamenti descritti nel Manifesto comunista di Karl Marx e Friedrich Engels: “L’esproprio della terra e l’assegnazione della rendita fondiaria per la spesa pubblica; una politica fiscale fortemente progressiva; la confisca della proprietà degli immigrati; l’accentramento del credito nelle mani dello Stato, per mezzo di una banca nazionale, il cui capitale apparterrà allo Stato; la centralizzazione nelle mani dello Stato di tutti i mezzi di trasporto; il miglioramento dei terreni agricoli, secondo un piano generale; misure per eliminare gradualmente l’antagonismo tra città e campagna; l’istruzione pubblica e gratuita per tutti”.
TASSE E RIDISTRIBUZIONE DELLA RICCHEZZA
Marine Le Pen è a favore di un’imposta sulle società a tasso variabile a seconda delle loro dimensioni: il 15 per cento per le imprese molto piccole, il 24 per cento per le piccole e medie imprese, il 33,33 per cento per le grandi imprese. Secondo Victor Fouquet, dottorando in Diritto tributario alla Sorbona, il programma fiscale del Front National si basa su premesse tipicamente socialiste. “L’’imposta progressiva, come strumento privilegiato di redistribuzione della ricchezza e di equalizzazione delle condizioni sociali, dovrebbe essere preferita all’imposta proporzionale”, ha scritto Fouquet in un articolo pubblicato su Les Echos. “Ma questa filosofia viola principi etici ed economici, a scapito di tutti e prima di tutti dei più poveri”, ha spiegato l’economista. “Qualsiasi politica egualitaria demagogica porta, alla fine, all’aggravarsi delle condizioni dei poveri’, ha sintetizzato Maurice Allais, a cui Le Pen ha reso un omaggio nel 2010, dopo l’annuncio della sua morte, senza evidentemente averlo mai letto”.
Dopo questa panoramica sulle proposte del Front National, in gran parte prese in prestito dal pensiero socialista, sembra che in fondo abbia davvero ragione Le Pen: il suo non è affatto un partito di estrema destra.