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ICity Rate, Milano è la migliore smart city d’Italia

milano

Un modello per produttività, numero imprese green e offerta di trasporto pubblico. Alcune cose però sono da migliorare. Si può dare di più su ambiente e legalità, voce quest’ultima in cui è addirittura all’ultimo posto nel ranking italiano. Questo è quello che emerge dal rapporto ICity Rate di Fpa (la società che che organizza il forum Pa) e che sarà presentato nel dettaglio durante la manifestazione I City Lab in programma il 24 e il 25 ottobre prossimi allo Spazio Base (ex Anzaldo) di Milano. Ecco i dettagli dell’evento emersi ieri mattina a Palazzo Marino alla presenza dell’assessore alle Politiche per il Lavoro, Attività Produttive e Commercio Cristina Tajani e di Gianni Dominici, direttore generale di FPA.

QUALCHE NUMERO

Un’importante primato per il capoluogo meneghino è quello relativo al trasporto pubblico: 14,7 seguito da Venezia all’11,1 ed è poi leader anche per dotazione di veicoli in sharing, sia automobili (351) che biciclette (4.650). Il servizio è infatti attivo ancora in pochi comuni, nello specificio car sharing postazione fissa in 24 comuni, bike sharing in 60. Eccelle inoltre in attrattività dei finanziamenti (16.6%), in fablab (7.7%) e nei servizi di coworking (72.2%). Milano punta quindi sulla sharing economy, convinta che da questo sia possibile produrre valore attraverso la crescita dell’occupazione, la riqualificazione urbana, l’inclusione sociale e la coesione. C’è da migliorare invece in ambiente e sicurezza, dicevamo. Il valore limite giornaliero del PM10 è stato superato in 45 aree urbane (dati Ispra 2015). Le situazioni più critiche si sono verificate a Frosinone, Pavia, Vicenza, Torino e Milano appunto. Lo dimostrano le posizioni in classifica: Milano è rispettivamente 27esima nella cura di ciò che ci circonda e 87esima cioè ultima in Italia per quel che riguarda sicurezza, corruzione, efficienza del sistema di giustizia, livelli di criminalità. Guardando al Paese in generale invece i punti su cui lavorare sono sostanzialmente tre: energia, raccolta differenziata, povertà e abbandono scolastico. Nello specifico, le città che consumano più energia elettrica sono Cagliari, Sassari e Oristano e Aosta (oltre 1200 kwh per abitante), le più attente a evitare sprechi sono Matera, Trento, Andria, Foggia e Terni (non si superano gli 870 kwh per abitante). In ambito rifiuti invece, i comuni capoluogo si caratterizzano per valori di produzione pro capite di rifiuti generalmente superiori alla media nazionale (488 kg/abitante per anno) e contribuiscono per quasi il 29% al totale della raccolta differenziata nazionale. Treviso, Pordenone, Mantova, Belluno e Trento raccolgono in differenziata oltre il 70% dei rifiuti urbani; al contrario a Isernia, Messina, Siracusa, Palermo e Enna si differenzia meno del 10% dei rifiuti. Per quel che riguarda la povertà e l’abbandono scolastico, questi sono i dati allarmanti: nei comuni capoluogo vive il 7,2% di chi non dispone delle risorse primarie per il proprio sostentamento; Roma e le città del Sud registrano tassi di contribuenti che dichiarano un reddito inferiore a 10.000 euro nel 2015 molto più alti della media. Critici i livelli di abbandono scolastico a Caltanissetta (41,7%), Palermo (40,1%), Catania (38,6%) e Prato (38,5%), mentre le città con minore dispersione scolastica sono Benevento (14,3%), Frosinone (15,1%), Ancona (15,5%), Perugia (17,8%) e Isernia (17,9%).

TAJANI: “VOGLIAMO UNA MILANO SEMPRE PIÙ INTELLIGENTE”

Iniziative come questa sono realizzabili grazie all’attenzione dell’amministrazione comunale alle tematiche dell’innovazione e dell’inclusione per rendere Milano sempre più una ‘città intelligente’” ha spiegato orgogliosa l’assessore alle Politiche per il Lavoro, Attività Produttive e Commercio Cristina Tajani che ha specificato poi: “La posizione di testa nelle ultime edizioni di ICity Rate conferma che le politiche attuate in questi anni su innovazione economica, sostenibilità ambientale, mobilità e sviluppo rendono Milano sempre più smart e rafforzano la propria efficacia anno dopo anno“. L’obiettivo è quindi arrivare al 2030 indossando i panni di una vera e propria città sostenibile.

DOMINICI: “MILANO È LA CITTÀ CHE MEGLIO STA LAVORANDO IN UNA LOGICA DI LABORATORIO URBANO”

Abbiamo scelto proprio Milano per il prossimo I City Lab perché in questo momento è la città che meglio di altre sta lavorando in una logica di ‘laboratorio urbano’ mettendo al centro del cambiamento tutti gli attori del tessuto cittadino. E gli spazi di ‘Base’ saranno lo scenario ideale per lavorare insieme sui temi delle città del futuro“, ha detto Gianni Dominici, direttore generale di Fpa. Ha aggiunto ancora: “Vogliamo anche lanciare un sfida per i prossimi traguardi. Infatti, la densità del rapporto mostra come i filoni di sviluppo sono molteplici. Per questo, abbiamo presentato un progetto che guardo lontano”.

 


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