Quelli che parlano di disintermediazione, quelli che risolvono tutto nel rapporto tra un capo e la sua base, tra un guru ed una folla indistinta di seguaci, sono allergici a quei “luoghi di democrazia sostanziale” di cui parlava Giulio Pastore, fondatore della Cisl, e perdono di vista la ricchezza delle relazioni tra persone e il significato profondamente democratico dell’azione sociale organizzata.
Per scoprirlo dovrebbero venire a Muccia, uno dei borghi delle Marche colpiti dal terremoto, dove domani la Fim celebrerà per il secondo anno consecutivo in modo nuovo il Primo Maggio. E lo farà insieme a NeXt (Nuova Economia per tutti), l’associazione fondata da Leonardo Becchetti per promuovere il consumo responsabile: una Festa del Lavoro diversa.
Il 1° maggio 2017 Cgil Cisl e Uil saranno a Portella della Ginestra dove Settant’anni fa, proprio durante la celebrazione della Festa del Lavoro, undici persone furono uccise dalla banda di Salvatore Giuliano che fece fuoco tra la folla radunata a festeggiare la libertà appena riconquistata. Al centro della Festa del Lavoro c’è la dignità del lavoro, un valore che tiene insieme memoria e futuro: perciò la Fim, domani sarà a Muccia e il 1° Maggio sarà a Portella della Ginestra.
Con iniziative come il “cash mob etico” del 29 aprile, puntiamo a rendere sempre più solidi i rapporti tra il sindacato e il mondo dell’associazionismo. Fim Cisl e NeXt già lo scorso anno dettero vita ad un’iniziativa analoga ad Aversa, nella terra di don Peppe Diana, per sostenere insieme a NCO (Nuova Cooperazione Organizzata) quella rete di imprese e cooperative che a partire dalla battaglia per la legalità, sono impegnate a costruire un tessuto economico e sociale per troppi anni inquinato dalla presenza della camorra. Quest’anno, a Muccia, Fim e NeXt premieranno quelle aziende che pur fortemente provate dalle conseguenze del sisma, sono rimaste coerenti, nell’attività produttiva, ai valori della sostenibilità. Aziende che mettono al centro della loro azione il rispetto dell’ambiente e dei lavoratori, che promuovono una cultura dell’economia, della partecipazione, delle salde relazioni sindacali e del benessere dei loro dipendenti, e che danno ogni giorno un importante contributo a rendere la nostra una società migliore.
Premiare aziende virtuose vuol dire orientare i cittadini al consumo responsabile e a quel “voto col portafoglio”, come lo definisce Leonardo Becchetti, capace di rigenerare il mercato nell’ottica dell’economia civile e della costruzione di comunità. Non solo: premiare aziende virtuose, che operano in contesti difficili, ha anche un grande valore simbolico per il nostro Paese, nel quale spesso il lamento e l’assistenzialismo prendono il sopravvento sulla responsabilità e capacità di assumere iniziativa. Qualcosa di molto diverso da quell’attitudine alla critica distruttiva che gradualmente si è insinuata nel senso comune fino a divenirne un tratto dominante. La Fim in questo senso è convinta che il sindacato, insieme all’azione contrattuale, debba farsi carico anche di un ruolo educativo, se si vuole dare una nuova e forte radice sociale alla rappresentanza, improntata anche al senso civico e alla responsabilità individuale e collettiva.
A Muccia, con NeXt, vogliamo celebrare la Festa del buon Lavoro, in quella logica del “fare poche cose, importanti, tutti insieme” che per la Fim rappresenta l’Italia migliore, quella che non si arrende alla solitudine e alla ipocrisia della disintermediazione, del “faccio tutto da solo”, nell’illusione strumentale della democrazia diretta. La vera sfida è contrastare questi abbagli dannosi e populisti con buoni esempi, con azioni concrete di responsabilità individuale – come cittadini, come lavoratori e come consumatori – con la capacità di discernere le realtà virtuose da quelle che non lo sono.
Questo per noi significa festeggiare il Primo Maggio.