A volte, inutile negarlo, ci si può trovare in difficoltà e in imbarazzo quando si parla per la prima volta con un disabile. Soprattutto se la disabilità è fisica, ci si interroga in pochi secondi su come per esempio presentarsi. Dare la mano, non dare la mano? Un dubbio che assale forse per l’inesperienza. Un po’ come racconta Paolo Marcacci, insegnante di lettere e giornalista sportivo, al suo primo incontro con Ileana Argentin, parlamentare del Pd e affetta fin dalla nascita da amiotrofia spinale. Ma il tutto poi si è risolto con grande naturalezza tanto da far passare l’interrogativo con un semplice gesto quale un bacio.
Ileana Argentin ha scritto Scuola a rotelle proprio con Marcacci, (entrambi nella foto), un libro che vuole narrare una realtà che entrambi ben conoscono, ma con due prospettive differenti e complementari: la scuola.
Ogni capitolo ha le loro due voci che si alternano nel descrivere emozioni, aneddoti, esperienze di un mondo che la Argentin ha vissuto da persona affetta da handicap, mentre Marcacci da insegnante che ricopre il ruolo di educatore nell’universo dell’istruzione di una scuola media di Roma.
Uno sguardo sempre ironico su un mondo profondo e delicato, attraverso il quale si scopre che a volte avere troppe accortezze rende i ragazzi disabili ancora più insicuri. Basti pensare al ragazzo che chiede di essere chiamato alla lavagna per evitare di essere trattato diversamente dai suoi compagni. Oppure la normalità, insieme alla difficoltà, del semplicissimo gesto di dover andare in bagno, che per un ragazzo in carrozzina – carrozzato – è un momento da condividere inevitabilmente con qualcun altro che lo aiuti.
A scuola Ileana Argentin ha dovuto scontrarsi con le barriere certo, ma ha anche conosciuto l’amicizia, e ha potuto confrontarsi e confrontare la sua famiglia con le altre. Interessante è soprattutto guardare il mondo dei normodotati, a volte strambo, dagli occhi del disabile. Quando, al primo accenno di malessere dei suoi compagni, le mamme corrono e si fanno prendere dall’ansia, la Argentin capisce già da adolescente quanto fondamentale sia il sostegno di una figura materna che non la fa abbattere per delle sciocchezze. Le mamme chiocce non incutono forza, anzi. Sono ancora legate a un ruolo di figlia e incapaci di dare sicurezza alla propria famiglia. “È proprio vero che a seconda della mamma o del papà che hai sei fragile o invulnerabile, i figli sono lo specchio dei genitori: quando hai una mamma chioccia, anch’essa figlia e non donna, tutto diventa insostenibile”. La Argentin omaggia in poche parole la madre e il grande ruolo che ha avuto nella sua crescita con una bellissima dichiarazione implicita.
Scuola a rotelle, con la prefazione di Gianni Cuperlo, è una lettura piacevole, leggera e delicata, che a tratti commuove e diverte anche e soprattutto per la naturalezza e la forza di volontà che trapela dalle pagine. Uno sguardo ironico condito sì dalle debolezze, come ad esempio il farsi il bagno al mare vestiti, ma innanzitutto condito da una gioia di vivere e dal non abbattersi di fronte alle piccole e grandi avversità della vita.
Ileana Argentin e Paolo Marcacci
Scuola a rotelle. La disabilità tra i banchi
Donzelli 2017 pp. 126 euro 18